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Checco Zalone e il mito del posto fisso in Quo Vado?

Cado Dalle Nubi, 2009, 14 milioni di euro nel 2009; Che Bella Giornata, oltre 43 milioni di euro nel 2011; Sole a Catinelle, oltre 52 milioni di euro nel 2013. Con estrema regolarità, Checco Zalone torna al cinema il 1° gennaio 2016 con Quo Vado? , la commedia diretta da Gennaro Nunziante.

Il film racconta la storia di Checco, un ragazzo che ha realizzato tutti i sogni della sua vita. Voleva vivere con i suoi genitori evitando così una costosa indipendenza e c’è riuscito, voleva essere eternamente fidanzato senza mai affrontare le responsabilità di un matrimonio con relativi figli e ce l’ha fatta, ma soprattutto, sognava da sempre un lavoro sicuro ed è riuscito a ottenere il massimo: un posto fisso nell’ufficio provinciale caccia e pesca.

Con questa meravigliosa leggerezza Checco affronta una vita che fa invidia a tutti. Un giorno però tutto cambia. Il governo vara la riforma della pubblica amministrazione che decreta il taglio delle province. Convocato al ministero dalla spietata dirigente Sironi, Checco è messo di fronte a una scelta difficile: lasciare il posto fisso o essere trasferito lontano da casa.

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Per Checco il posto fisso è sacro e pur di mantenerlo accetta il trasferimento. Per metterlo nelle condizioni di dimettersi, la dottoressa Sironi lo fa girovagare in diverse località italiane a ricoprire i ruoli più improbabili e pericolosi ma Checco resiste eroicamente a tutto. La Sironi esausta rincara la dose e lo trasferisce al Polo Nord, in una base scientifica italiana col compito di difendere i ricercatori dall’attacco degli orsi polari.

Proprio quando è sul punto di abbandonare il suo amato posto fisso, Checco conosce Valeria, una ricercatrice che studia gli animali in via d’estinzione e s’innamora perdutamente di lei. Inizia così un’avventura fantastica nella quale Checco scoprirà un nuovo mondo, aprendo la sua piccola esistenza a orizzonti lontanissimi.

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Anche in Quo Vado? vengono raccontati attraverso la comicità di Zalone i vizi degli italiani e “la loro incapacità di cambiare e il concetto dell’educazione, che per me rappresenta il minimo di buon senso“, come spiega lo stesso attore a Tv, Sorrisi e Canzoni. Buonuscita o trasferimento? Al centro del film il tema del posto fisso: “è un mito che non sradichi nemmeno con le cannonate, io non l’ho mai avuto ma era l’obiettivo di mia madre“.  Manca poco, sarà ancora record al box office?

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