THE OTHER SIDE OF THE DOOR

Spiriti e terrore oltre The Other Side of the Door di Johannes Roberts

Nato da una co-produzione Usa-India, è dal 21 aprile al cinema The Other Side of  the Door, il thriller-horror diretto da Johannes Roberts con Sarah Wayne Callies, Jeremy Sisto, Javier Botet, Sofia Rosinsky, Jax Malcolm.


The Other Side of the Door racconta la vicenda di una famiglia che, durante una tranquilla vacanza, viene colpita da un tragico incidente che porta alla morte del loro giovane figlio. La madre (Sarah Wayne Callies) – inconsolabile – venendo a conoscenza di un antico rituale in grado di riportare indietro suo figlio per un ultimo saluto, intraprende un viaggio verso un antico tempio. La donna scopre così una misteriosa porta, il confine tra il mondo dei vivi e dei morti. Quando però disobbedisce al sacro ordine di non aprirla, l’equilibrio tra i due mondi viene sconvolto.

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La linea sottile tra i vivi e i morti ha da sempre affascinato lo scrittore e regista Johannes Roberts che con questo film ha esplorato il concetto di spirito e di presentimento: “amo le storie che si occupano del proibito – non salire in soffitta, non nutrire i gremlins dopo la mezzanotte – quando ci si chiede cosa sta per accadere”. Andando alla ricerca del folklore indiano, ad ispirare il regista è stato l’indiano villaggio abbandonato di Bhangarh. Leggenda vuole che in questo villaggio ci sia un tempio infestato dai fantasmi il cui ingresso è vietato ai visitatori di notte. Tale nozione ha immediatamente colpito il regista: “il fatto di essere messo in guardia contro l’apertura della porta, in un villaggio dove i fantasmi dei morti camminano dopo il tramonto, mi profondamente toccato”. È da qui che ha iniziato a scrivere la sceneggiatura insieme con il collega di lunga data Ernest Riera.

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L’idea di esplorare il genere horror attraverso una lente culturale diversa e in un paese lontano, ha dato il giusto entusiasmo ad entrambi: “volevamo trovare un ambiente lontano, che facilitava la sospensione di incredulità nei fantasmi: metterci in contatto con le nostre paure in fuga dalla vita di tutti i giorni, sperimentando una catarsi”.

“Scrivere una sceneggiatura è come guardare un film horror: quando inizio a scrivere divento ossessionato e quando ho finito sono ormai posseduto dalla storia”.

Johannes Roberts

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