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Conspiracy, il legal thriller di Shintaro Shimosawa con Hopkins e Al Pacino

Sarà da domani nelle sale ConspiracyLa Cospirazione, il film scritto da Adam Mason & Simon Boyes e diretto da Shintaro Shimosawa. Protagonista il trio composto niente meno che da Anthony Hopkins, Al Pacino e Josh Duhamel supportati da Alice Eve, Malin Akerman, Julia Stiles e Glen Powell.


Ben Cahill (Josh Duhamel) è un giovane e ambizioso avvocato che si ritrova coinvolto in un delicato intrigo di potere tra Arthur Denning (Anthony Hopkins), un corrotto manager farmaceutico, e Charles Abrams (Al Pacino), uno dei soci del suo studio legale.  Quando il caso prende una svolta pericolosa, l’uomo deve cercare di scoprire la verità prima di perdere tutto.

Apparentemente questo film è un thriller psicologico che parla di un avvocato che deve difendersi da un complicato complotto messo in piedi contro di lui: “ma ad un livello più profondo, questa storia parla dei limiti”. Parole di Shintaro Shimosawa che, girando questo film, ha voluto porsi delle domande: come può una sola innocente bugia portare all’estremo una coppia stabile e felice? Fino a che punto? Dove si colloca il confine della morale? Questo confine esiste?

Josh Duhamel

Josh Duhamel

Al regista piacciono “i thriller con personaggi creati in modo intelligente: non c’è niente di più avvincente che vedere qualcuno commettere sbagli terribili che gli sconvolgono la vita”. Il timore di essere scoperti, il senso di colpa che prende allo stomaco, fino a che punto la gente comune è disposta a spingersi per proteggere quelli che ama: “sono temi che affascinano il pubblico per una buona ragione: l’onestà”.

Per quanto estremo sia il suo cinema, ad ispirare Shimosawa è stato il lavoro di Brian DePalma e l’intento presente alla base dei suoi film: “DePalma è riuscito a creare scenari inusuali, mescolando sesso, horror e arte in modo totalmente inedito: tutti sembrano sospetti, niente è prevedibile, il sesso è il motore della storia, non viceversa. Trame all’apparenza usuali si dimostrano sempre nuove. È un mondo in cui bellezza e paura convivono”.

Alice Eve

Alice Eve

Per Shimosawa – produttore e sceneggiatore di serie televisive – la sfida è stata trovare un nuovo modo per mettere in scena la suspense: “ho imparato a usare a vantaggio della storia i limiti imposti da set circoscritti. E ho avuto anche la fortuna di collaborare con grandi attori che lavorano all’impronta, spingendo costantemente i personaggi a trovare quei momenti di verità che gli spettatori poi ricorderanno”.

Il regista spiega come ha voluto rendere la storia dal punto di vista tecnico: “l’atmosfera generale di questo thriller dovrebbe risultare malinconica e soffocante, nonostante la presenza di colori brillanti. Le luci dovrebbero essere naturalistiche, contrastate e con fonti precise, consentendo ad un bravo direttore della fotografia di creare momenti straordinari e penetranti di vera “arte””.

Al Pacino

Al Pacino

È in questo modo Ben dovrebbe apparire sempre più in trappola, mano a mano che la storia procede: “ogni scena dovrebbe diventare sempre più claustrofobica – conclude Shimosawa – Ben gira per le strade, disperato, e secchi movimenti di camera riflettono i suoi sforzi per tirarsi fuori dai guai. Negli interni, movimenti di camera più dolci dovrebbero favorire l’analisi e la descrizione. Pensate a David Fincher. Le ampie inquadrature lasciano il posto a scioccanti close-up estremi, fatti per disorientare e per spaventare”.

“Il mondo di Ben è sempre più opprimente, con muri che vengono tirati su. Ben costretto in un angolo, e il divertimento consisterà nel vedere come Ben cercherà di venirne fuori”.

Shintaro Shimosawa

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