Diretto da Richard Dale e Peter Webber e narrato (nella versione italiana) dalla possente voce di Diego Abatantuono, solo dal 22 al 24 aprile arriva al cinema Earth – Un Giorno Straordinario, un viaggio stupefacente che rivela l’eccezionale potenza della natura, una visione spettacolare dei ritmi del giorno e della notte e di come un legame indissolubile col sole accomuni ogni specie.
Nel corso di una sola giornata, seguiamo il percorso del sole dalle montagne più alte alle isole più remote, dalle giungle esotiche a quelle urbane. I sorprendenti progressi nella tecnologia delle riprese vi faranno conoscere da vicino un cast di personaggi incredibili: un cucciolo di zebra che cerca disperatamente di attraversare un fiume in piena, un pinguino che sfida eroicamente la morte per sfamare la sua famiglia, un branco di capodogli a cui piace sonnecchiare in posizione verticale e un bradipo in cerca d’amore. Il documentario punta i riflettori sul ruolo che gioca il sole nel plasmare i destini delle forme di vita sul nostro pianeta, inclusi noi stessi.
In Earth – Un Giorno Straordinario, le storie possono essere drammatiche (l’angoscioso tentativo di un piccolo di zebra di attraversare un fiume) o ilari (un adorabile orso bruno che si gratta contro un albero), terrificanti (un barbagianni che vola in picchiata per catturare un ignaro topolino) o fantastiche (maestosi capodogli che dormono in verticale nel tardo pomeriggio). Questo taglio cinematografico non è limitato alle storie individuali, ma si estende all’estetica generale. Molta della forza visiva è intrinsecamente collegata al viaggio del sole che sta alla base del film. La luce che guida tutti i comportamenti degli animali dà un tono e uno stile molto potenti.
Peter Webber spiega: “volevamo raggiungere un certo equilibrio tra le varie emozioni. Ci tengo molto ai generi e volevo che ogni storia appartenesse a un genere diverso, e così c’è la commedia romantica con il bradipo, le comiche con l’orso bruno, il Western con le giraffe. Penso che questo supporti meglio la narrazione. Puoi toccare corde diverse e mantenere vivo l’interesse degli spettatori. Questo significa che non deve essere necessariamente considerato un classico documentario sulla natura perché realizziamo qualcosa di più simile al film drammatico, sia per il tipo di narrazione sia per il modo in cui stimoliamo le emozioni del pubblico“.
Richard Dale aggiunge: “credo che il cinema raggiunga la sua massima potenza quando riesce non solo a influenzare qualcuno per la durata del film, ma anche a generare un’idea che rimane in testa e, come ultimo obiettivo, a cambiare il modo in cui si guarda il mondo. Potremmo mostrare qualsiasi animale perché il punto è che sono tutti straordinari. Non volevamo fare una versione di 90 minuti di un programma televisivo. Questo non va in TV, è un film. Certo, vuoi educare le persone, ma di base le devi intrattenere, e cosa c’è di meglio che osservare il pianeta su cui vivi da un altro punto di vista? Se gestissi un ufficio turistico intergalattico e dovessi convincere le persone a trascorrere le vacanze sul nostro pianeta, vorresti mostrare questo film“.
Neil Nightingale, direttore creativo della BBC Earth, ha dichiarato: “nel progetto iniziale il film doveva seguire un anno che è un ciclo naturale. I film sulla natura funzionano meglio quando c’è una storia organica a cui aggiungere il dramma dei personaggi. E a pensarci bene, non esiste ciclo in natura più riconoscibile di quello di un giorno. Ogni animale, ogni pianta, ogni uomo risponde agli stimoli della luce e dell’oscurità, del sorgere e del calare del sole. È un quadro bellissimo. Queste occasioni non capitano molto spesso, quindi devi approfittarne nel modo giusto”.
Durato ben cinque anni di superlative riprese cinematografiche, narrato con umorismo, intimità ed emozione, Earth – Un Giorno Straordinario si appresta a diventare una pietra miliare dei documentari sulla natura.