A Natale (martedì 25 dicembre, ore 21.30) su Spike, il canale disponibile sul 49 del digitale terrestre (DTT) e sul 26 di Tivùsat, andrà in onda – per il ciclo Viva Renato! dedicato a Renato Pozzetto – il film cult Da Grande, un’autentica pellicola-gioiello diretta da Franco Amurri nel 1987 con un superlativo Renato Pozzetto al fianco di Alessandro Haber, Ottavia Piccolo e Giulia Boschi.
La trama vede protagonista Marco, un bambino di otto anni che si sente trascurato dai genitori e preso in giro dai compagni. Quando nel giorno del suo compleanno suo padre (Alessandro Haber) non gli presenta il Lego che gli avevo promesso e mentre la mamma gli porta un tipo di torta da lui detestata, scappa piangendo in camera disperato manifestando la volontà di diventare grande. Come un incantesimo, il suo desiderio si realizza e Marco si ritrova nel corpo di un quarantenne (Renato Pozzetto).
Ricco di magia e sorpresa, questo poetico film mescola la prospettiva con cui guardiamo la vita. Gli adulti sembrano perdersi tutto il bello del mondo, mentre i bambini hanno gli occhi che ridono. A distanza di 28 anni, vediamo protagonista una famiglia in crisi economica che non riesce trasmettere protezione e serenità a Marco, bambino inquieto e insicuro che ancora fa la pipì a letto. Una volta diventano grande, riuscirà finalmente ad avvicinarsi a Francesca (Giulia Boschi), la maestra di italiano di cui è innamorato, nonché segreta amante di suo padre. Nel magico e commovente finale, Marco – tornato bambino per poter riabbracciare la famiglia e i compagni che in sua assenza hanno capito quanto ci tenessero a lui – riesce a convincere Francesca ad esprimere il desiderio di tornare bambina. I due si ritroveranno mano nella mano, piccoli, mentre corrono nel corridoio della scuola.
Impossibile, per chi ha visto e amato questo film, dimenticare la maiuscola e dolce interpretazione di Pozzetto, in un ruolo che sembrava disegnato apposta per lui. Un quarantenne dallo sguardo buono e innocente, un essere umano che nella società di oggi non sembra più esistere. Il suo animo infantile ma protettivo e pieno d’amore riempie di emozioni chi si identifica nell’uno o nell’altro: il bambino che sogna di diventare grande, e l’adulto che rimpiange la sua infanzia.
Oggi fa impressione rivedere quell’Italia, quel Paese dei (vecchi) balocchi. I bambini degli anni Ottanta, che fanno merenda e guardano i cartoni, che giocano all’aperto nei parchi mentre in casa si divertono con il nascondino. Bambini che collezionavano i pacchetti di figurine e che sognavano il Lego e non i videogames, ancora lontani dalla rivoluzione del web e i games virtuali.
Con il passare del tempo, continua a crescere sia la nostalgia per quegli anni, sia la bellezza di questo piccolo-grande film. Tutto merito di Renato Pozzetto, nel ruolo della sua vita, oggi sempre più grande, ma con ancora quegli occhi e quello sguardo che ci fa sorridere, come fosse un bambino.
Giacomo Aricò