Mercoledì 27 novembre esce nelle nostre sale Midway, il nuovo film diretto da Roland Emmerich che ripercorre la leggendaria battaglia avvenuta nel Pacifico durante la Seconda Grande Guerra. Protagonista un grande cast composto da: Ed Skrein, Patrick Wilson, Luke Evans, Aaron Eckhart, Nick Jonas, Darren Criss, Mandy Moore e Woody Harrelson.
Il film
Midway è incentrato sulla battaglia di Midway, il leggendario conflitto fra la flotta americana e Marina Imperiale Giapponese che segnò la svolta decisiva alla guerra nel Pacifico durante la Seconda Guerra Mondiale. Il film, basato sugli eventi reali, racconta la storia dei comandanti e dei soldati che usarono il loro istinto, la loro forza d’animo e il loro coraggio per superare le avversità. È una vera storia di fraternità e cameratismo e della determinazione e del sacrificio che hanno assicurato la vittoria agli americani.
Dopo essere stata decimata, solo sei mesi prima, nel corso dell’attacco giapponese a Pearl Harbor, la flotta americana ormai decisamente ridotta in termini di uomini e armi, affronta la battaglia di Midway. L’esercito americano poté contare su un grande vantaggio legato al fatto che le sue attività di intelligence e la collettiva voglia di riscatto vennero decisamente sottovalutate dai nemici. Midway conduce lo spettatore proprio nel vivo della complessa macchina decisionale del comando tattico americano – e poi lo trascina nella cabina di pilotaggio di un bombardiere per vivere dall’interno il più sconvolgente racconto cinematografico della più importante battaglia nella storia degli Stati Uniti.
L’importanza della memoria
Roland Emmerich, è un maestro del cinema spettacolare e vanta una carriera che va dai blockbuster di fantascienza, come Indipendence Day, alle epopee storiche, come Il Patriota. Oltre alla grandiosità e alla magnificenza del suo cinema, il lavoro dell’acclamato regista si è sempre contraddistinto per temi di forte impatto emotivo, per la profondità dei suoi personaggi e il potere della speranza. Midway prosegue questa orgogliosa tradizione: un progetto che nasce da una passione e che ha richiesto quasi vent’anni di lavoro: “volevo fortemente raccontare questa storia, perché i giovani di oggi non conoscono sempre le vicende di coloro che hanno combattuto per la loro libertà – afferma Roland Emmerich – penso che senza la generazione che ha combattuto nella seconda guerra mondiale, il nostro mondo sarebbe molto diverso. È stato un evento drammatico e parecchie persone persero la vita, ma morirono per uno scopo. C’è stata una vera lotta contro il fascismo crescente nel mondo. Oggi a volte ci dimentichiamo di queste cose, ma i film possono aiutarci a celebrarle nella memoria. Volevamo onorare quella battaglia e coloro che hanno sacrificato così tanto”.
Tre linee narrative
La visione di Emmerich ha offerto una nuova prospettiva di questa cruciale battaglia – il produttore Harald Kloser l’ha definita “l’evento che ha trasformato la guerra nel Pacifico, preservando la democrazia e la libertà negli Stati Uniti e nel mondo occidentale” – per raccontarla a una nuova generazione, con personaggi che condividono dei legami molto forti. “Il nostro film segue tre linee narrative, che descrivono tre punti di vista che si intersecano – continua Emmerich – una è quella dei piloti a bordo della portaerei USS Enterprise, principalmente Dick Best, Clarence Dickinson e Bruno Gaido, che sono personaggi storici. Una seconda narrazione segue il difficile lavoro dell’ufficiale della Marina, Edwin Layton; il crittografo Joseph Rochefort e l’Ammiraglio Chester W. Nimitz a Pear Harbor. La terza è incentrata sugli ufficiali giapponesi, l’ammiraglio Isoroku Yamamoto, e gli ufficiali Tamon Yamaguchi, Kaku Tomeo e Chūichi Nagumo, anche loro personaggi storici”.
Rischiare la vita per degli ideali
Decenni dopo questi eventi storici, Roland Emmerich afferma che queste storie rimangono importanti ancora oggi: “mostrano un’America che non era una superpotenza e che era appena uscita dalla Grande Depressione. Inizialmente il paese ha cercato di evitare una guerra, ma Pearl Harbor ha cambiato tutto. Erano tempi più semplici, ma era anche un momento in cui dovevi mettere in pericolo la tua vita per degli ideali”.