Dal 10 al 15 dicembre al Teatro Della Pergola di Firenze andrà in scena Amadeus, lo spettacolo di Peter Shaffer qui tradotto da Masolino D’Amico e diretto dal versatile ed eccentrico regista di cinema e teatro Andrei Konchalovsky. Amadeus, la storia di una feroce gelosia, ha come protagonisti Geppy Gleijeses e Lorenzo Gleijeses.
Amadeus
Il dramma, ambientato alla fine del ‘700, racconta il presunto tentativo, senza fondamento storico, del compositore italiano Antonio Salieri (Geppy Gleijeses) di distruggere la reputazione dell’odiato avversario Wolfgang Amadeus Mozart (Lorenzo Gleijeses). Per l’ultima rielaborazione della leggenda romantica già raccolta da Puskin e messa in musica da Nikolaj Rimskij-Korsalkov, secondo la quale Wolfgang Amadeus Mozart, artista puro, genio innato, era stato vittima del geloso Antonio Salieri, Peter Shaffer ha fatto del musicista italiano non tanto un rivale del giovane salisburghese, almeno per quanto riguarda il successo, quanto piuttosto un moralista che possiede lo sterile talento del critico. Salieri ha infatti promesso a Dio una vita intemerata in cambio dell’eccellenza musicale, ma il suo mondo crolla davanti alla scoperta dei doni che sono stati concessi a una creatura in apparenza turpe e lasciva, doni della cui portata egli è il solo a rendersi conto. Il suo gesto vuole essere pertanto una sorta di grandiosa vendetta privata contro Dio che si è preso beffa di lui, ma neanche compiendola riuscirà a passare alla Storia.
Salieri e Mozart
Dopo aver conosciuto fin dalla prima londinese del 1978 il maggior successo della sua carriera, Peter Shaffer (nato nel 1924 a Liverpool) ha continuato a riscrivere il testo di Amadeus, che fu profondamente modificato per l’edizione americana, diretta come quella inglese da Peter Hall, e quindi per la successiva ripresa londinese del 1981. Nel 1984 arriva il trionfo internazionale del film omonimo, diretto da Milos Forman. La figura portante dello spettacolo è Salieri, che ammira il genio ed il respiro immortale delle “partiture senza nemmeno una correzione” di Mozart, ma coglie l’occasione dell’insuccesso del rivale per infliggergli un lungo calvario esistenziale, fisico e morale, fino a provocarne la morte. Salieri non è visto come un uomo perfido ma come un uomo disperato. Mozart è ingenuo e rigido nelle sue convinzioni e prigioniero del proprio genio. Concludendo, il personaggio di Mozart risulta essere frutto di uno scherzo della natura. Quello di Salieri, ieri come oggi, ha purtroppo valenza universale.
“Mediocri di tutto il mondo- ora e sempre – vi assolvo tutti. Amen”.