Solo il 10 e l’11 dicembre – grazie a Zenit Distribution – nelle sale cinematografiche arrivano Gli Angeli Del Sud, il docu-film sulla Canzone Napoletana diretto da Bruno Colella che, insieme al musicista Eugenio Bennato, è andato alla ricerca di artisti e cantanti diversi tra loro ma tutti ugualmente appassionati.
Il docu-film
Il musicista Eugenio Bennato ed il regista Bruno Colella, legati da solida amicizia, sono stati entrambi invitati da Mimmo Epifani a ritirare un premio che lo straordinario mandolinista organizza in un piccolo paesino del Lazio abbastanza scomodo da raggiungere. I due amici, sinceramente affezionati al musicista accettano l’invito e partono per un viaggio con finale a sorpresa in cui si bada poco alla meta dando invece precedenza a ricordi ed incontri coi grandi personaggi della musica napoletana ed altri artisti “estremi” dell’Italia che sorprende: gli “Angeli del Sud”.
Bruno Colella racconta…
“La storia parte nella San Vito dei Normanni di Epifani, passa per la Napoli segreta di Peppe Barra, quella delle invenzioni di Tony Esposito, della voce bianca di Nicola Vorelli, dei rocchettari degli anni settanta poi per il Gargano dei cantori di Carpino, per Roma e per le tradizioni del basso Lazio. E’ attraverso questa esile trama e l’utilizzo di tre diversi linguaggi, cioè la musica, la fiction ed il documentario, che questo film racconta il mondo affascinante che circonda Eugenio e la musica popolare d’autore. I suoi raffinati concerti a cui oggi assistono migliaia di persone, i suoi versi ricercati si scontrano quindi con la leggerezza della commedia e del grottesco, ma anche con la follia geniale di artisti ancora sconosciuti e le confessioni di quelli già affermati, creando così un interessante corto circuito ed un ritmo incalzante fatto di contrasti, che fanno sempre bene allo spettacolo”.
Eugenio Bennato racconta…
“I personaggi artisti musicisti o funamboli raccontati nel film non sono elementi da set precostituito, ma sono reali entità che mi sono andato a cercare nel corso degli anni, seguendo il filo di una mia personale concezione dell’arte che, ritengo, non possa mai essere scollegata da una necessaria componente di originalità che si oppone ai canoni dell’omologazione e per questo può sconfinare in positiva follia. Gli Angeli Del Sud sono le voci sommerse del mio mondo musicale, che, sia quel che sia, ha comunque la particolarità di percorrere strade inesplorate, e accendere i riflettori su volti e storie sistematicamente trascurate dalla civiltà dei consumi“.