Giovedì 4 giugno su Canale 5 in prima serata prenderà il via la seconda stagione inedita di New Amsterdam, il medical drama targato NBC con protagonista il tormentato medico-paziente Max Goodwin, interpretato dal fascinoso Ryan Eggold.
New Amsterdam
«Come posso aiutare?». I medici del Bellevue si presentano così a chi arriva nel loro ospedale. Chi, mai come adesso, non vorrebbe trovarne uno simile in caso di bisogno? Le storie di New Amsterdam – ispirate a vicende reali – sono tratte dai racconti del Bellevue Hospital di New York, il più antico ospedale pubblico d’America, e al volume Twelve Patients: Life and Death at Bellevue Hospital, scritto nel 2012 dall’ex direttore sanitario Eric Manheimer, coinvolto nella realizzazione della serie come autore e produttore.
Il libro è un memoir che prende in esame le storie reali di 11 malati, uno dei quali è lo stesso Manheimer. Il pamphlet è una vera e propria denuncia nei confronti del sistema sanitario, corrotto e poco attento alle esigenze dei pazienti: attraverso le loro necessità, l’autore allarga le questioni sollevate dal libro a temi di natura politica, culturale, sociale, al dolore, senza però dimenticare il motore di ogni cosa, in particolare quando si parla di salute: la speranza. «Per capire i pazienti hai bisogno di uno spettro di valori più ampio: devi sapere cosa sta succedendo nelle loro vite», ha affermato lo stesso Manheimer.
Una serie di denuncia
Il titolo, New Amsterdam, si caratterizza per essere una serie di denuncia: i suoi medici, che curano i pazienti con la massima professionalità, al contempo spingono per migliorare quello che il sistema sanitario americano mette a disposizione. Clinici, paramedici e personale amministrativo hanno una sola missione: dare il miglior aiuto possibile a chi ne ha bisogno, senza pagare.
La critica ha elogiato la serie e ha definito lo stile del protagonista «audace e anticonformista». Apprezzati anche i casi rappresentati, che sanno sottolineare la rabbia di pazienti e familiari nei confronti dei poteri forti. Lo sceneggiatore David Schulner ha dichiarato: “la serie nasce da una semplice riflessione: durante le presidenziali del 2016, l’intero Paese parlava solo di assistenza sanitaria. Un dibattito appassionato, disordinato, intelligente ed emotivo. Ho pensato: perché dovrei scrivere di altro, quando questo è quello che interessa alla Nazione? Quando ho letto Twelve Patients: Life and Death at Bellevue Hospital ho capito che quella era una speranza che mancava a tutte quelle conversazioni appassionate, intelligenti, disordinate e polemiche, perché c’era qualcuno che stava cercando di controllare il sistema».
Parlare di Medicina attraverso una serie
Già produttore esecutivo di Grey’s Anatomy, Peter Horton inizialmente non era troppo convinto del prodotto: «ho detto no, ricorda ridendo. Avevo già diretto il pilot di Grey’s Anatomy è l’ho prodotto per tre anni. Ho finito con le serie medical, mi sono detto. Poi Schulner mi ha convinto che questa era una storia che doveva essere raccontata: ti ricordi The West Wing? Quella serie ha creato un’intera generazione di scrittori e politici e con New Amsterdam speriamo di fare lo stesso: portarli alla medicina per le giuste ragioni. Avremmo potuto fare una serie che parlava di chi dorme con chi o dell’ultimo caso medico incredibile. New Amsterdam, invece, è l’occasione per parlare delle questioni più importanti nel Paese attraverso una serie, il canale più mainstream di questa epoca».