Non solo bellissima (da togliere il fiato), ma anche brava, bravissima. E me ne sono reso conto guardando, nel 2018, Io, Tonya di Craig Gillespie, film per il quale è stata candidata all’Oscar come Miglior Attrice Protagonista. Se lo avesse vinto, ed era la sua prima nomination, sarebbe stata un riconoscimento più che meritato. Ma quel premio arriverà, ne sono certo. Perché Margot Robbie, che il 2 luglio compie 30 anni, è già un’indiscussa Stella del Cinema.
Dall’Australia con furore
Australiana (è nata a Dalby, nel Queensland), figli di genitori separati (con il padre non ha praticamente mai stretto alcun legame) Margot Robbie è cresciuta insieme ai nonni in un’azienda agricola. Il passaggio dalla campagna – che “cavalcava” in sella ad una moto – al mondo dello spettacolo avviene dopo gli anni del liceo. Nel 2007 arriva la svolta: una volta diplomatasi al Somerset College di Gold Coast, abbandona la facoltà di legge per recitare. Capisce che è quella la sua strada. Dopo un viaggio a Hollywood (pagato con i soldi guadagnati attraverso piccoli lavori), arriva a Melbourne per iniziare la sua avventura nel cinema. Come la vedono, la ingaggiano: nel 2008 il suo esordio in Vigilante di Aash Aaron mentre l’anno successivo lo stesso regista la rende protagonista in I.C.U. Era impossibile tenerla ai margini. Nel biennio 2008-2009 inizia a lavorare in tv, tra spot pubblicitari e serie come Elephant Princess e soprattutto Neighbours, nel ruolo di Donna Freedman (che originariamente era un personaggio di contorno ma che, grazie a Margot, diventò principale). Dopo un breve incarico nello show Talkin’ ‘Bout Your Generation, nel 2010 abbandona il cast di Neighbours: Hollywood la sta attendendo.
Dalla tv a Martin Scorsese
Una volta arrivata a Los Angeles, i produttori di Sony Pictures Television la scelgono per Pan Am, il drama targato ABC, dove interpreta Laura Cameron. Nonostante la serie si riveli un fiasco (verrà cancellata dopo un solo anno), Margot Robbie viene particolarmente apprezzata dal pubblico. Così, nel 2012, ecco il suo primo vero film americano, quel Questione Di Tempo diretto da Richard Curtis ed interpretato da Domhnall Gleeson e Rachel McAdams. Il successo planetario arriva però l’anno dopo nel celeberrimo The Wolf Of Wall Street di Martin Scorsese dove interpreta con perfetto accento di Brooklyn Naomi Lapaglia al fianco del protagonista Leonardo DiCaprio. Lei spacca lo schermo con la sua fisicità entrando nell’immaginario collettivo. La critica l’approva all’unanimità.
Una Stella Emergente
Dopo il boom con Scorsese (fu un successo clamoroso al botteghino), Margot Robbie prende parte a Suite Francese (2014), pellicola diretta da Saul Dibb (con protagonista Michelle Williams) tratta dall’omonimo romanzo di Irène Némirovsky. Sul set incontra il suo futuro marito, l’aiuto regista Tom Ackerley con cui fonderà una sua casa di produzione, la LuckyChap Entertainment. Nel 2015 affianca Will Smith nella commedia Focus – Niente è Come Sembra con la quale ottiene una nomination ai BAFTA come Migliore Stella Emergente. Anche in questo film emerge tutta la sua carica seduttiva (“bellezza d’acciaio” è praticamente impossibile resisterle) ma anche un apprezzabilissimo lato comico. Sempre nel 2015, è prima tra i protagonisti (insieme a Chris Pine e Chiwetel Ejiofor) di Sopravvissuti (pellicola drammatica girata in Nuova Zelanda) e poi, in un breve cameo nei panni di se stessa nella comedy-drama La Grande Scommessa di Adam McKay. Margot Robbie è una scommessa già vinta, ormai pronta per il salto definitivo.
Un’interprete poliedrica
Margot Robbie nel 2016 dimostra a tutto il mondo di essere ormai un’interprete poliedrica, tanto brava quanto bella. In questo senso va sottolineata la sua prova in Whiskey Tango Foxtrot di Glenn Ficarra e John Requa, l’adattamento cinematografico delle memorie della guerra in Iraq di Kim Barker. La Robbie veste i panni della giornalista britannica Tanya Vanderpoel, che affiancherà la protagonista Kim (interpretata da Tina Fey) in un susseguirsi di situazioni drammatiche. Capace di calarsi in ogni personaggio e di affrontare ogni genere, sempre nel 2016 viene ingaggiata per interpretare la parte di Jane Porter in The Legend of Tarzan, ispirato dai racconti di Edgar Rice Burroughs (protagonista del film è Alexander Skarsgård). Terzo film di un anno per lei memorabile è infine il blockbuster Suicide Squad, dove interpreta Harley Quinn, un’ex-psichiatra e folle amante del criminale Joker. Nel cine-comic di David Ayer conquista tutti al punto di legarsi al personaggio anche per i futuri film targati DC Comics: quest’anno è uscito Birds of Prey e la Fantasmagorica Rinascita di Harley Quinn di Cathy Yan (lei protagonista assoluta) mentre è atteso per l’estate 2021 The Suicide Squad, reboot di Suicide Squad.
Superba in Tonya
Con la sua LuckyChap Entertainment, Margot Robbie ha l’obbiettivo di raccontare storie con forti personaggi femminili. Per questo nel 2017 realizza e produce Tonya, dove veste panni e pattini di Tonya Harding, atleta di pattinaggio sul ghiaccio piena di problemi che dopo aver vinto medaglie e campionati rovinò la propria carriera per aver fatto aggredire e ferire la sua avversaria, Nancy Kerrigan, prima dei giochi olimpici del 1994. In questo film la Robbie sfodera un notevole repertorio di espressioni che esprimono le mille sfumature di un’atleta eccezionale, tanto forte quanto psichicamente fragile. Per questa prova, Margot vince ai Critics Choice nella categoria miglior attrice in un film commedia e riceve diverse candidature: all’Oscar, al Golden Globe, al SAG Award, al BAFTA. Sempre con la sua casa di produzione, l’attrice australiana ha realizzato e preso parte al film indipendente Dreamland (uscito, non in Italia, nel 2019), mentre sono in cantiere Bad Monkeys e Marian.
Dalla Regina Elisabetta I a Sharon Tate
Dopo aver ritrovato Dohmnall Gleeson in Vi Presento Christopher Robin (2017, di Simon Curtis), pellicola ambientata negli anni ’20 del secolo scorso e incentrata sulla creazione di Winnie the Pooh e di tutti gli altri personaggi del Bosco dei Cento Acri, nel 2018 Margot Robbie diventa egregiamente la regina Elisabetta I d’Inghilterra (imbruttita e quasi irriconoscibile per via del trucco: Elisabetta era malata di vaiolo) nel biografico Maria Regina di Scozia, diretto da Josie Rourke, con Saoirse Ronan nel ruolo di Mary Stuart. Nello stesso anno in Terminal partecipa – come femme fatale – all’esordio da regista di Vuaghn Stein e soprattutto viene ingaggiata per C’Era Una Volta…A Hollywood di Quentin Tarantino. Il film, presentato a Cannes poco più di un anno fa, è incentrato sui fatti di sangue avvenuti al numero 10050 Cielo Drive a Los Angeles per mano di Charles Manson. Margot Robbie interpreta l’attrice Sharon Tate che, in questa versione tarantiniana, alla fine sopravvive (in realtà venne brutalmente uccisa).
Margot, una continua evoluzione
In attesa di rivederla in nuovi progetti (sarà la protagonista del nuovo film dei Pirati Dei Caraibi), in questi giorni è invece uscito al cinema Bombshell – La Voce Dello Scandalo di Jay Roach, pellicola manifesto del #MeToo che racconta le molestie e violenze perpetrate da anni dall’ex CEO della FOX Roger Alies. Margot interpreta un personaggio di finzione e recita accanto a Charlize Theron, Nicole Kidman. Con questo ruolo ottiene la candidatura all’Oscar per la Miglior Attrice Non Protagonista dimostrando una volta di più una grande sensibilità oltre all’apparenza. Poche donne come lei sanno catturare l’attenzione del pubblico, la sua gamma di ruoli è in continua evoluzione, perché Margot è sempre capace di dare vita a personaggi forti che, in un modo o nell’altro, ti rimangono impressi.