Rare immagini e interviste degli anni ’70 ad Angela Davis, attivista del movimento afro americano statunitense, a Stokley Carmichael, noto primo ministro onorario del partito delle Pantere Nere e a Bobby Seale, fondatore del movimento rivoluzionario afroamericano delle Pantere Nere sono protagoniste nel documentario The Black Power Mixtape 1967-1975 di Goran Hugo Olsson in programma giovedì 9 luglio, alle ore 21.00, su Più Compagnia, la sala virtuale del cinema La Compagnia di Firenze (il contenuto sarà visibile on-demand per le 24 ore successive, ingresso 3,99).
Il film
The Black Power Mixtape 1967-1975 è una straordinaria impresa di editing e ricerca d’archivio: riprende un periodo di transizione estremamente turbolento della storia americana, un momento in cui l’affermazione dei diritti civili trasformò per sempre il modo in cui la discriminazione razziale poteva essere combattuta in tutti i tribunali statunitensi. Un’epoca in cui il Black Power Movement cambiò il modo in cui i neri americani percepivano loro stessi.
L’affermazione dei diritti degli afroamericani
Il documentario fa parte di una serie di “proiezioni” organizzate nell’ambito del progetto L’Archivio Del Festival Dei Popoli Presenta: Il Mondo Raccontato In Tempo (quattro documentari fino al 30 agosto) dedicati ai temi della lotta per l’affermazione dei diritti degli afroamericani, a cavallo tra gli anni ‘70 e ’80, con preziose immagini d’archivio, rare testimonianze e con le voci dei protagonisti del lungo cammino alla conquista dei diritti contro il razzismo. I documentari sono selezionati dalla “biblioteca audiovisiva” che conta oltre 25.000 titoli – lo storico archivio del Festival dei Popoli – e nasce dall’esigenza di viaggiare nel passato per ricavarne delle “chiavi di lettura” del presente a partire dal fenomeno Black Lives Matter.
Let The Fire Burn
Il secondo appuntamento giovedì 23 luglio, alle ore 21, con la proiezione di Let The Fire Burn di Jason Osder (2013). Il documentario ripercorre i fatti di cronaca del 13 maggio del 1985 quando il Dipartimento di Polizia di Philadelphia decise di intervenire con la forza per sgomberare uno stabile in Osage Avenue, sede del movimento MOVE, un gruppo che univa la lotta di liberazione degli afroamericani ad una radicale proposta di ritorno ad uno stile di vita anarco-primitivista. Dopo alcuni tentativi falliti, la polizia decise di sganciare una bomba incendiaria e diede l’ordine: “Let the fire burn”. 60 case andarono distrutte e 11 persone, tra cui 5 bambini, morirono nell’incendio.