Premiata con l’Orso D’Argento come Miglior Attrice alla 70esima Berlinale, Paula Beer è Undine, il film diretto da Christian Petzold che arriverà nelle nostre sale da giovedì 24 settembre 2020. La pellicola che, sempre a Berlino, ha anche vinto il Premio della Critica Internazionale, è interpretata anche da Franz Rogowski e Jacob Matschenz, rivisita la leggenda di Undine, la donna emersa dall’acqua.
Il film
Undine (Paula Beer) lavora a Berlino come storica, facendo da guida per lo sviluppo della città. Vive in un piccolo appartamento ad Alexanderplatz, ha una laurea magistrale in storia e un contratto da freelance. Ma sotto l’apparenza della sua vita moderna si nasconde una vecchia leggenda: se l’amato di Undine dovesse tradirla, lei dovrà ucciderlo e tornare nell’acqua da cui è emersa. Per questo, quando Johannes (Jacob Matschenz) la lascia per un’altra, Undine pensa di non avere altra scelta, fino a quando, pur essendo stata tradita, incontra Christoph (Franz Rogowski), un sommozzatore professionista, innamorandosi inaspettatamente di lui. Si tratta di un amore nuovo, felice e innocente, pieno di curiosità e fiducia. Quando però, Christoph intuisce che Undine sta scappando da qualcosa, si trova a dover affrontare la sua maledizione una volta per tutte. Non vuole perdere il suo amore.
Il mito di Undine
“Voi umani! Voi mostri!” Ingeborg Bachmann inizia così la sua narrazione in Undine Leaves. Undine è la donna delle acque che viene tradita. Secondo il mito, dimora in un lago nella foresta. Un uomo, innamorato follemente di una donna, il cui amore è senza speranza e non corrisposto, che non sa cosa fare di sé stesso, dei suoi problemi, può entrare nella foresta, raggiungere la riva del lago e gridare il nome di Undine. E lei verrà. E lo amerà. Il loro amore è un patto che non potrà mai essere tradito. E se venisse tradito, quell’uomo dovrà morire. Così, l’innamorato, adesso amato, sembra di nuovo libero e spensierato, amabile e desiderabile. Nel mito, la donna precedentemente adorata senza speranza, si riscopre improvvisamente interessata a lui. Così, lascia Undine per sposare lei, il suo primo amore. La notte del matrimonio, Undine entra nella camera da letto e racchiude l’uomo in una bolla d’acqua per affogarlo. “L’ho pianto fino alla morte!” balbetta ai servi che accorrono, prima di scomparire nel lago della foresta.
Christian Petzold racconta…
“La nostra Undine è una storica di Berlino, che offre visite guidate per l’amministrazione del senato per lo sviluppo urbano. È stata appena lasciata e tradita da un uomo chiamato Johannes. Secondo la leggenda, si dovrebbe vendicare di Johannes uccidendolo, ma Undine sfida il mito. Non vuole tornare alla maledizione, al lago nella foresta. Non vuole andarsene. Lei vuole amare. Vuole incontrare qualcun altro. Ed è questa la storia d’amore che ci racconta Undine“.
EXTRA – La Donna Dall’Acqua, storia di un mito
Già nella mitologia greca si ritrovano accenni al mito di Undine. La parola “Undenae” appare per la prima volta in una sceneggiatura di Paracelso pubblicata postuma nel 1566: Undine – dal latino unda, “onda”, è uno spirito acquatico in forma umana che può ottenere un’anima immortale solo sposandosi con un umano. Se dovesse rientrare in contatto con il suo elemento dopo il matrimonio, dovrà farvi ritorno. Nel caso in cui il marito si dovesse risposare, sarà destinato a morire. Paracelso si riferì alla saga francese Melusine (XII secolo) e a quella tedesca Stauffenberg (XIV secolo).
Nel diciannovesimo secolo, il romanticismo tedesco tornò sull’argomento, come si può vedere in Des Knaben Wunderhorn di Arnim (1806–1808). Nel 1811, Friedrich de la Motte Fouqué pubblicò la fiaba Undine, citando Paracelso ed Egolf von Stauffenberg come fonti, diventando a sua volta fonte d’ispirazione per infinite variazioni e rielaborazioni. Goethe elogiò il testo, esplicitando esplicitando però che personalmente avrebbe creato più materiale; Lortzing (1816) e E.TA. Hoffmann (1845) lo adattarono per l’opera. Nelle fiabe di Hans-Christian Andersen (La Sirenetta, 1836) e di Oscar Wilde (Il Pescatore E La Sua Anima, 1891) troviamo quindi nuove interpretazioni del mito. Edgar Allan Poe tradusse la novella di Fouqué in inglese. In Ondine (1939) di Jean Giraudoux, sono gli spiriti acquatici a provocare la morte del marito di Undine, assicurandosi che lei non riesca a ricordarlo. Nel 1947, Hans-Werner Henze creò il balletto Undine e nel 1961 venne pubblicato Undine Leaves di Ingeborg Bachman.
Per quanto riguarda il cinema, l’ultimo adattamento è quello di Neil Jordan, con Ondine (2009). Nel caso di Christian Petzold, la storia di Undine, sentita per la prima volta durante l’infanzia, è stata portata alla vita leggendo il libro “Il tradimento romantico” di Peter von Matt.