Un ragazzo di strada del Winsconsin. Si definisce in questo modo Willem Dafoe, tra i migliori e più poliedrici attori della sua generazione. Candidato due volte sia ai Golden Globes che all’Oscar, oggi Dafoe compie 60 anni.
Settimo di otto figli, William J. Dafoe inizia a recitare negli anni Settanta nel teatro d’avanguardia, fonda anche una compagnia nel 1977 (la Wooster Group), ma è nella decade successiva che si guadagna la fama internazionale davanti alla cinepresa. Dopo un avvio zoppicante (fu licenziato da Cimino sul set de I Cancelli del Cielo per essere scoppiato in una risata alla barzelletta di un collega), arriva il successo con Platoon (1986).
Nella pellicola di Oliver Stone (ispirata alle esperienze di guerra del regista), Dafoe interpreta il sergente Elias, un soldato che non ha alcuna voglia di fare il Rambo, ma vuole essere solo una guida alla sopravvivenza per le giovani reclute, catapultate nella giungla vietnamita.
Un paio d’anni dopo lo vediamo al fianco di Gene Hackman ne Mississipi Burning (1988): interpreta un agente FBI, di matrice kennediana, che indaga sull’omicidio di tre ragazzi di colore (realmente accaduto negli anni Sessanta) nel profondo sud degli States.
A trentatre anni, nel 1988, veste i panni di Gesù ne L’Ultima Tentazione di Cristo (1988) di Martin Scorsese. Il ruolo del Re dei Re ben si adatta al suo volto scavato, spigoloso ed espressivo, votato ad una recitazione che lascia trasparire le sofferenze e le gioie del corpo e dell’anima.
Nei due decenni successivi, memore della sua origine teatrale, Willem affianca scelte commerciali (Spiderman), qualche flop (Body of Evidence con Madonna) e ritorni di fiamma professionali (si pensi a Nato il Quattro Luglio di Stone, dove Dafoe è un reduce paraplegico del Vietnam oppure a L’Ultimo Attacco del 1991 di Milius, dove il Vietnam è ancora protagonista) a raffinate pellicole di nicchia, quali Animal Factory (2000), L’Ombra del Vampiro (2000), eXistenZ (diretto nel 1999 da Cronenberg, maestro del binomio corpo-psiche) e Affliction (di Paul Schrader, 1997), accanto a un ispiratissimo Nick Nolte.
Tra i lavori degli ultimi anni, ricordiamo pellicole quali i discussi Go Go Tales (2007) di Abel Ferrara, in cui interpreta il gestore di un locale notturno e Antichrist di Lars Von Trier (2009) e il thriller My Son, My Son, What Have Ye Done (2009) di Herzog, ispirato a fatti realmente accaduti. Recentemente è tornato a lavorare con Ferrara nel film Pasolini (2014) nel quale veste i panni dello scrittore romano, la cui uccisione è ancora oggi un mistero.
Tommaso Montagna