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L’Uomo tra Guerra e Natura nella Corn Island di Giorgi Ovashvili

Selezionato nella short list dei dieci migliori film stranieri per gli Oscar 2014, esce oggi al cinema Corn Island il film di Giorgi Ovashvili che unisce temi e problematiche differenti tra loro: il costante ed infinito rapporto conflittuale tra uomo e Natura, le rivalità etniche e geopolitiche e il tumultuoso sviluppo dell’adolescenza.


Sul fiume che segna il confine naturale e contrastato tra l’Abkhazia e la Georgia, isole itineranti si formano e si disfano a seconda delle stagioni e dei capricci degli elementi. Avventurosamente, un vecchio contadino e sua nipote si installano su questa terra di nessuno, per coltivarvi il necessario per sopravvivere all’inverno, ma i pericoli sono molteplici.

Quando non sono i conflitti armati, è la natura che minaccia di riacquistare i propri diritti scatenando il fiume, e l’arrivo di un militare ferito e ricercato turba il delicato equilibrio della coppia.

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Il fiume Enguri nella Georgia dell’Ovest è un confine che separa due paesi rivali: la Georgia e l’Abkhazia. Sono quasi vent’anni che imperversa questo conflitto tra le due nazioni. Non passa neppure un giorno senza che si senta nell’aria uno sparo. Di tanto in tanto ci sono anche combattimenti. Entrambe le zone sono costantemente sorvegliate.

In mezzo a questa striscia di terra contesa, dalle montagne verso le pianure scorre il fiume Enguri. Ogni primavera, però, la furia del fiume diventa sempre più violenta per gli esseri umani, impegnati a combattere lungo le sue rive. Piogge torrenziali e lo scioglimento delle nevi lungo le pianure distruggono, inoltre, tutto ciò che incontrano.

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Ma come il fiume porta e conduce alla violenza, così crea e dona la vita. Infatti, porta giù dalle montagne del Caucaso del terreno fertile che spesso si arena lungo le rive formando anche delle piccole isole. Sono, ormai, generazioni che i contadini locali colonizzano queste piccole isole poiché sono perfette per la coltivazione del mais. Poiché l’isola si trova nel mezzo del fiume, quindi tra le Georgia e l’Abkhazia, è letteralmente “terra di nessuno”.

Tutta l’azione di Corn Island si svolge su una di queste isole. In un certo senso l’isola è una metafora della vita rappresentando la nascita, la crescita, l’amore, la lotta, il decadimento ed, infine, la morte. I personaggi principali sono, quindi, la piccola isola di mais, il vecchio ottantenne originario di Abkhazia e la sua nipote sedicenne. L’azione è scandita dal passaggio delle stagioni: dalla Primavera all’Autunno, infatti, si lavora arando l’isola, seminandola, coltivandola ed, infine, raccogliendo i suoi frutti.

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Narraziona visiva, dialoghi minimalisti. Il regista Giorgi Ovashvili ha descritto così questa sua opera: “l’interazione tra i personaggi viene narrata principalmente dagli sguardi, dalle espressioni dei volti e dal linguaggio del corpo. Ci sono pochissime estreme emozioni visibili e conflitti interiori”.

“L’uomo vale come tutti gli animali, che vivono dentro ed intorno al fiume che decide il loro destino. Corn Island è un omaggio visivo a questo infinito ciclo”

Giorgi Ovashvili

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