Francesca Di Maggio

Donne abusate in Bosnia-Erzegovina ne La Bugia Bianca di Giovanni Virgilio

Da giovedì 22 ottobre sarà nelle sale La Bugia Bianca, film scritto e diretto da Giovanni Virgilio che racconta la storia di una ragazza inconsapevole vittima della guerra in Bosnia ed Erzegovina, un conflitto della quale, anche a distanza di vent’anni, si è parlato ancora troppo poco, in particolare riguardo alla violenza sessuale sulle donne. Una pratica che divenne tattica militare – vera e propria strategia – arma di pulizia contro i bosniaci mussulmani che ha provocato migliaia di vittime inconsapevoli.


La vita di Veronika (Francesca Di Maggio) è scandita da ritmi regolari e rassicuranti. Le sue giornate, infatti, si susseguono quasi sempre nello stesso modo tra Università e lezioni di violoncello, la sua grande passione. Il piccolo borgo in cui vive con i genitori, dove si conoscono tutti e in cui raramente succede qualcosa di particolare, si presta benissimo a crearle una dimensione ancora più ovattata e fuori dal tempo. Soprattutto sua madre (Isabel Russinova) fa di tutto perché questo equilibrio non venga mai alterato. Ma quella della ragazza è solo una pace apparente, fatta di omissioni e verità scomode da nascondere.

Veronika è Bosniaca. Ha avuto la fortuna di non vivere in prima persona le atrocità della terribile guerra che nel ’92 ha investito il suo Paese. Sa solo vagamente ciò che è successo in quegli anni. Nessuno ne parla mai, tanto meno i suoi i genitori che hanno costruito per lei un mondo in cui tutto va bene, dove ciò che è brutto o pericoloso viene tenuto distante, come se non esistesse veramente. Ma negare che il male esista, non serve a farlo sparire magicamente e una bugia resta tale anche se detta a fin di bene. Veronika è stata vittima inconsapevole di quella malvagità senza senso che solo una guerra può generare e presto lo scoprirà.

Alessio Vassallo e Francesca Di Maggio

Alessio Vassallo e Francesca Di Maggio

La Bugia Bianca nasce “dall’esigenza di raccontare la storia di una giovane donna, che deciderà di affrontare un dolore con forza e dignità, piuttosto che continuare a nascondersi dietro a menzogne e a verità non dette” spiega Giovanni Virgilio. Per il regista non ci sono sfumature di grigio tra il bene e il male e “una bugia è pur sempre una bugia, anche se detta pensando di fare la cosa giusta”.

Il contesto storico della terribile guerra che ha colpito la Bosnia-Erzegovina, che aleggia e che viene mostrata con molto rispetto e a piccole dosi all’interno del film, è infatti “una metafora, il simbolo più tangibile del male e della cattiveria che si annida vicino e che può colpire in qualsiasi momento, senza preavviso”.

Isabel Russinova e Francesca Di Maggio

Isabel Russinova e Francesca Di Maggio

La cronaca purtroppo ci conferma ogni giorno che la donna è troppo spesso vittima di soprusi e violenze fisiche e psicologiche, colpita nei luoghi e dalle persone più familiari: “la nostra Veronika però non ci sta e si ribella, vuole sapere la verità, vuole parlarne” ha concluso Virgilio.

“Veronika rappresenta per noi la speranza e la fiducia di un cambiamento in meglio nel futuro: ci vuole molto coraggio ma è possibile”.

Giovanni Virgilio

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