Giovedì 12 maggio arriva nei nostri cinema Generazione Low Cost (Zero Fucks Given), il film – diretto dalla coppia di registi Julie Lecoustre e Emmanuel Marre – che ha incantato all’ultima edizione del Festival di Cannes dove era in concorso alla Semaine de la Critique. Grande protagonista è Adèle Exarchopoulos che veste i panni di una giovane donna che rappresenta un’intera generazione in cerca del suo posto nel mondo.
Il film
Assistente di volo per una compagnia aerea low cost, Cassandre (Adèle Exarchopoulos) vive alla giornata, viaggia e si diverte, fedele al suo soprannome di Tinder “Carpe Diem”. Un’esistenza senza legami e senza radici all’insegna del presente e della ricerca della libertà, tra vendita di profumi a bordo, feste e sesso occasionale durante gli scali, nell’ambizione un giorno di lavorare per una compagnia di alto livello. La sua routine viene però interrotta da un imprevisto che mette in crisi la sua visione della vita.
Emmanuel Marre racconta…
“Non volevamo fare un “film su una professione”, cioè schiacciare la protagonista sotto le determinazioni del sistema, e negarle ogni libertà e interiorità… Piuttosto, abbiamo deciso di costruire un personaggio attorno a qualcuno per il quale questa professione e le condizioni di lavoro specifiche del mondo low cost, funzionano bene. non volevamo ricorrere al cliché di denunciare la vita moderna come una “non vita”. Dicono che il mondo digitale ci taglia fuori dalla vita reale, ma nel mondo digitale, attraverso le app di appuntamenti, puoi anche trovare scintille di vita, e non sono meno preziose delle altre. Non volevamo filmare l’assenza di incontri, ma l’impossibilità di avere un incontro davvero significativo. Cassandra vede le persone tutto il tempo e con ognuna potrebbe succedere qualcosa. Ma a causa del suo stile di vita, è impossibile”.
“Quando chiude la porta dell’aereo, quando passa il dito sull’app di appuntamenti, è finita, lei va avanti. Durante le audizioni ci siamo accorti che molte assistenti di volo hanno scelto questa professione per sfuggire a qualcosa, una tragedia, un cuore spezzato… È un film che parla di solitudine, e di quello che abbiamo visto a Dubai durante il periodo del Covid (con questi quadratini disegnati sul terreno per separare le persone) mostra anche cosa sta succedendo sul lavoro, dove si cerca di atomizzare i lavoratori, di spezzare solidarietà e legami. Cassandra incontra costantemente una moltitudine di individui, ma non è possibile una vera connessione. E quando torna a casa, trova questo legame che dura, che è solido. È quello che esprime a modo suo quando dice alla sorella “mi dispiace”: “Je suis désolée”, in francese. E non lo intende come scusa, ma nel suo senso etimologico: qualcosa di desolato, disabitato. Cassandra è in uno stato di desolazione, non abita da nessuna parte ed è disabitata“.
Julie Lecoustre racconta…
“Per un po’ abbiamo incontrato persone che lavorano per aziende low-cost, e non era solo per il casting del film, ma anche per studiare questo mondo da vicino, con un approccio documentaristico. Nonostante le condizioni di lavoro e la paga patetica, è un lavoro che ispira sempre sogni e le candidature non mancano. Abbiamo imparato molto sulle condizioni di vita degli assistenti di volo: sono molto giovani, provengono da tutta Europa (e sempre più dai paesi dell’est europeo) e vivono spesso in piccole comunità apolidi, in appartamenti condivisi vicino agli aeroporti. Sono costantemente fuori sincronia, le settimane non esistono più; ricevono un programma settimanale e scoprono le loro destinazioni. Volevamo che il personaggio si perdesse in un “non tempo”, tra “non luoghi””.
“È una vita episodica: nel momento in cui si chiude la porta dell’aereo, l’assistente di volo si stacca da tutto il resto. Trova un parallelo nello “swipe”, che ti consente di passare da una data potenziale a quella successiva su un’app di appuntamenti; e anche nel fatto che quando a Cassandra viene chiesto da quanto tempo lavora, è costretta a guardare la sua timeline di Instagram. Inoltre, quando guardi l’Instagram degli assistenti di volo, vedi solo scatti di cielo, oblò, asfalto, tutti intercambiabili. Vanno in tre paesi al giorno, ma non viaggiano. Cassandra vive in una località di villeggiatura, Lanzarote (nelle isole Canarie), ma non conosce bene il luogo in cui vive“.