Mercoledì 2 maggio al Teatro Torlonia di Roma ci sarà un evento dedicato ad una piccola grande donna del cinema e del teatro italiano, Adriana Asti. L’incontro, intitolato Adriana Asti Professione Artista (appuntamento che rientra nella serie Storie e Stelle del Cinema Italiano, ingresso libero fino ad esaurimento posti a partire dalle 17), vedrà la partecipazione della stessa attrice in compagnia del regista Rocco Talucci, autore del documentario A.A. Professione Attrice (qui la nostra intervista al regista) che verrà proiettato subito dopo l’incontro.
Un Futuro Infinito
Sono due occhi grandi quelli di Adriana Asti, infaticabile artista appassionata (qui la nostra intervista), che sembra non cambiare mai: lei è sempre Adriana, sia sul palcoscenico, davanti ad una macchina da presa e nella vita privata. Il suo viaggio umano ed artistico è raccontato in prima persona in Un Futuro Infinito – Una Piccola Autobiografia, un testo imperdibile pubblicato pochi mesi fa da Mondadori nella collana Soggettive. Un Futuro Infinito è veramente, come si legge nel titolo, una Piccola Autobiografia dove si dice tanto e dove si cela tutto. Avremmo volto sapere di più di quell’orribile passato che resta là come un vestito appeso nell’armadio, un vestito fuori moda che non puoi eliminare perchè in qualche modo rimane la tua pelle, un passato che non pui fare a meno di ricordare con dolore. La prima parte ci dice qualcosa dell’infanzia perchè necessariamente bisogna partire dall’inizio. E’ la parte più bella. La vecchia Milano tanto amata e tanto rimpianta, con la nebbia che non c’è più, la famiglia borghese anaffettiva alla quale, subito dopo la nascita, lei, neonata bruttina, non è piaciuta. Il fratello era venuto meglio: vivace, simpatico e bello. E poi la casa, le tate che si prendevano cura di lei, la scuola e le compagne, le poesie, le letture i pomeriggi al cinema. E poi ancora la guerra vissuta in sordina nella casa di campagna. La carriera di attrice inizia non per talento, ma per lasciare, giovanissima, la famiglia e vagare prima per l’Italia e successivamente per il mondo intero. Sarà amata tra i tanti da Visconti, De Sica, Abel Ferrara, Bertolucci, Marco Tullio Giordana, Susan Sontag. Conoscerà e frequenterà l’elite intellettuale del tempo: Pasolini, Gadda, Moravia, Morante, Parise…Il tutto narrato con dovizia di perticolari, ma senza presunzione e vanagloria.
Per Adriana Asti, che ci ha regalato indimenticabili interpretazioni, la recitazione era un bisogno, una dimensione che l’ha aiutata a veleggiare nelle burrasche dell’esistenza. E’ riuscita a farsi amare, proprio lei oltre ai suoi personaggi, ma sembra ancora restia ad accettare questo amore come se non fosse degna. Sarebbe bello avvicinarla di più di quanto ci ha concesso, ma sappiamo che non sarà possible e che lei continuerà la sua corsa in avanti, senza fine, mescolata nella meravigliosa energia indistinta che tutti ci accoglie.
“Ci si trasferirà nella materia. Nel tutto. Morire sarà come andare via dalla propria casa, dalla propria famiglia. Il mio sogno da sempre”.
Adriana Asti
Claudia Sacchi