Lunedì 5 marzo nelle sale italiane esce il film documentario Cinema Novo di Eryk Rocha. Un lavoro che rientra a pieno titolo nella categoria dei critofilm, genere dedicato alle opere metacinematografiche che nel 2016 ha visto la sua consacrazione in seguito alla vittoria del premio L’Oeil D’Or per il Miglior Documentario alla 69° edizione del Festival di Cannes, grazie alla giuria presieduta dal regista Gianfranco Rosi.
Il Cinema Novo
Cinema Novo è un saggio poetico che esplora uno dei più importanti movimenti cinematografici dell’America Latina attraverso le testimonianze e le versioni dei suoi principali protagonisti, con brani tratti dai principali film di quella filmografia. Il film si immerge nell’avventura creativa di una generazione di cineasti che ha inventato un modo nuovo di fare cinema in Brasile dove, negli anni sessanta, con una camera a mano e un’idea in testa, gli autori del movimento del cinema novo realizzarono i loro film con l’ambizione di cambiare il mondo.
Arte, utopia, rivoluzione
Era un’epoca in cui arte, utopia e rivoluzione camminavano insieme. Un’avventura di creatività, amicizia e anticonformismo. Nuove idee che presentavano nuove immagini del brasile nel mondo. Un modo che mostrava un’attitudine politica combinando insieme arte e rivoluzione. Il movimento aveva l’obiettivo di creare un modello di cinema che, più che le sale, percorresse le strade a fianco del popolo brasiliano.
Una nuova linea politica
Per Eryk Rocha, il movimento brasiliano Cinema Novo “ha dato molti frutti, sia esteticamente che intellettualmente. Ha proposto una rappresentazione rivoluzionaria della realtà del Paese”. Il suo è un “saggio critico su una generazione che ha creato un nuovo modo di fare film in Brasile, un nuovo approccio che ha portato i cineasti sulle strade per stare a fianco del popolo brasiliano, includendo nuove forme di linguaggio per creare nuovi modelli estetici e culturali del Brasile in nuovi territori. Una nuova linea politica, che unisce arte e rivoluzione”.
“C’è un accordo segreto tra la generazione passata e quella di oggi. Il nostro arrivo era atteso sulla Terra. Come tutte le generazioni che ci hanno preceduto, noi siamo stati dotati di un debole potere messianico, un potere rivendicato dal passato”.
Walter Benjamin