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Ben Foster e Thomasin McKenzie, fuga nella natura in Senza Lasciare Traccia

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Giovedì 8 novembre uscirà nelle nostre sale Senza Lasciare Traccia, il film scritto e diretto da Debra Granik basato sul romanzo My Abandonment di Peter Rock. La pellicola vede come interpreti principali Ben Foster e la giovane Thomasin McKenzie.


Senza Lasciare Traccia è un ritratto misterioso e magnetico di un’esistenza vissuta ai margini. Una ragazza adolescente (l’esordio prorompente di Thomasin McKenzie) e suo padre (Ben Foster) hanno vissuto di nascosto per anni in Forest Park, un grande bosco situato alle porte di Portland, in Oregon. Un incontro casuale li poterà allo scoperto, ed entrambi saranno costretti a lasciare il parco per essere affidati agli agenti dei servizi sociali. Proveranno ad adattarsi alla nuova situazione, fino a che una decisione improvvisa li porterà ad affrontare un pericoloso viaggio in mezzo alla natura più selvaggia, alla ricerca dell’indipendenza assoluta, costringendoli a confrontarsi con il loro conflittuale desiderio di essere parte di una comunità e allo stesso tempo il forte bisogno di starne fuori.

Dal suo primo film, vincitore al Sundance, Down to the Bone, fino al suo film nominato agli Oscar Un Gelido Inverno, passando per il documentario Stray Dog, la scrittrice e regista Debra Granik ha esaminato le esistenze di coloro che vivono ai margini della società cercando disperatamente di mantenere la loro indipendenza. Il terzo film della Granik, Senza Lasciare Traccia, è ambientato tra le strade secondarie e gli accampamenti isolati del nord Ovest degli Stati Uniti, è tratto dal romanzo di Peter Rock, ispirato a sua volta da vicende reali.

My Abandonment

La storia vera da cui è tratto il film è divenuta una specie di leggenda nell’area di Portland: una ragazza e suo padre vennero trovati nella riserva naturale che costeggia la zona centrale della città dopo aver vissuto lì per quattro anni. Si recavano a Portland solo per ritirare la pensione di invalidità e per comprare ciò che non potevano coltivare. La ragazza era in salute, curata, e dotata di un’intelligenza sopra la media. Dopo essere stati trasferiti in una fattoria in cui il padre avrebbe potuto lavorare, la coppia sparì poco tempo dopo. Rock, affascinato dal mistero che i due si lasciarono dietro, ha creato una versione romanzata della storia in cui ha inserito i dettagli mancanti.

Nel momento in cui inizia la vicenda incontriamo padre e figlia nel mezzo della loro quotidianità nel loro accampamento, intenti a usare le loro abilità di sopravvivenza all’aperto per riuscire a vivere fuori dalla società in maniera del tutto autonoma, rimanendo invisibili al mondo esterno. “Will e Tom hanno delle esperienze di vita del tutto diverse da quelle che io abbia mai conosciuto o avuto. Chi può vivere sul suolo pubblico per così tanto tempo senza mai essere scoperto? – si chiede la Granik il libro di Peter affronta in maniera molto dettagliata la routine di padre e figlia, le loro modalità di sopravvivenza e alcune delle tecniche necessarie per vivere nei boschi. Questo ci porta alla fase di ricerca e esplorazione, utile per capire meglio come poter filmare la loro vita”.

My Abandonment

Will e Tom sono una coppia in un racconto che fa parte di un filone molto antico. La Granik si è rifatta al Prospero e Miranda di Shakespeare: “sono attirata dalla maniera in cui le vecchie storie ritraggono le relazioni più intime, quelle in cui le persone si integrano e completano a vicenda. I personaggi di questa storia si proteggono l’uno con l’altra e si influenzano con le proprie idee. In questa relazione padre-figlia, Tom ha imparato a essere adulta, in alcuni momenti, per poter aiutare il padre vittima delle proprie vulnerabilità psichiatriche. Lui, in cambio, prova a insegnarle ogni cosa utile che conosce. Tom e suo padre sono alla ricerca di un posto dove vivere. Molte persone, tutte sconosciute, li aiutano nella loro ricerca – sottolinea la Granik ma comunque è difficile per loro due, perché hanno scelto di vivere in una maniera del tutto anomala”.

L’aspetto antagonistico della storia non è relegato in un personaggio, ma in qualcosa di invisibile agli occhi – le pressioni della conformità sociale e la burocrazia. “In questa storia l’obiettivo è puntato sul concetto di sopravvivenza – continua la regista – dove vanno coloro che non sanno inserirsi all’interno delle tendenze dominanti della nostra cultura, e come se la cavano?”. Un altro punto focale è legato all’intricata dinamica che si crea tra Tom e suo padre. Dopo essere stati cacciati dal parco, dove erano in grado di strutturare la loro vita e relazionarsi l’uno con l’altra, sono costretti a imparare di più su di loro nel momento in cui si trovano a contatto con la natura più selvaggia. Tom è una “Pandora” curiosa, e Will sente che la sua curiosità potrebbe spingerla lontano da lui, fino al punto in cui le loro strade potrebbero arrivare anche a dividersi.

My Abandonment

Nella costruzione del personaggio del padre, la Granik è tornata su un argomento a lei caro che ha già affrontato in altri suoi film e che qui può esplorare ancora più a fondo. “Sono molto interessata alla vita dei veterani di guerra, in modo particolare a come le loro esperienze possano influenzare le loro vite anche anni dopo la fine della guerra – spiega – Ci vorrà molto tempo per permettere ai civili di scordare cosa sia accaduto, e a quel punto il peso di tutto ciò che è successo ricadrà solo sulle spalle dei veterani. Il fatto che il padre di Tom sia un veterano è un elemento in più che Peter ha inserito nel libro. Quando siamo arrivati a Portland ho potuto rendermi conto di tutto questo parlando con molti di loro che avevano vissuto quell’esperienza”.

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