Reduce dal successo del Bif&st-Bari International Film Festival (Premio Laudadio Miglior Film e Premio Artisti 7607 Miglior Attrice Chiara Baffi), è dal 12 maggio in tour cinematografico Due Euro l’Ora il film scritto e diretto da Andrea D’Ambrosio. Il film si avvale di un cast quasi interamente campano: Peppe Servillo, Chiara Baffi, Paolo Gasparini, l’esordiente Alessandra Mascarucci e con la partecipazione, per la prima volta sullo schermo, della modella Alyona Osmanova.
Andrea D’Ambrosio ha scritto il film insieme a Donata Carelli partendo da un fatto di cronaca accaduto nel 2006 nella bassa Campania. La storia di Giovanna Curcio e Annamaria Mercadante. Nel film ci troviamo in un paese del Sud, due donne diverse per età ed esperienze, si incontrano. Rosa (Alessandra Mascarucci, foto copertina) è una ragazzina di 17 anni, aggrappata ad un amore adolescenziale che spera la porti lontano, anche da un padre con cui non riesce a parlare.
Gladys (Chiara Baffi), è tornata dal Venezuela con pochi soldi, è nubile. Passa la vita in un garage a cucire tessuti per un piccolo imprenditore, Enzo Blasi, (Peppe Servillo), un uomo aggressivo costretto ad adattare la sartoria abusiva nel garage anche a causa della crisi.
Gladys ha ormai abdicato a quasi tutti i suoi sogni fino a quando incontra Aldo (Paolo Gasparini) un insegnante di palestra che le fa credere alla possibilità di una vita nuova, ma è solo un’illusione. In un laboratorio sotto il livello stradale, vessate da un padrone che vorrebbe essere simpatico ed elegante, ma che è rozzo e manesco, Rosa e Gladys confezionano tessuti e tute sportive. Tutto per 2 euro l’ora.
Sullo sfondo della vita del paese, tra i bar e i lavori precari, Rosa e Gladys sperano, ridono, amano. Un incendio divampato accidentalmente nella fabbrica le travolgerà. Le troveranno abbracciate. Solo una delle due ce la farà.
“L’idea iniziale era quella di raccontare il lavoro che non c’è – spiega Andrea D’Ambrosio – ma ho raccontato il lavoro, com’è oggi, attraverso le storie di donne che sperano che la vita possa cambiare, anche in un Paese che resta sempre uguale a se stesso. Così si vive in molti paesi del Sud, inventandosi il lavoro per sopravvivere, senza piangersi troppo addosso, ma pensando, sperando ed aspettando sempre una vita diversa”.
“Due euro l’ora parla del Sud. È un film sul lavoro, sull’amore e sull’adolescenza che fugge”.
Andrea D’Ambrosio