Mercoledì 24 marzo, alle 21 su Sky Cinema Drama HD, arriva Effetto Domino, il nuovo film diretto da Alessandro Rossetto. Presentata alla 76. Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Sconfini, la pellicola è liberamente ispirata all’omonimo romanzo di Romolo Bugaro, ed è stata egregiamente interpretata da: Diego Ribon, Mirko Artuso, Maria Roveran, Nicoletta Maragno, Roberta Da Soller, Olivier Rabourdin, Lucia Mascino e Marco Paolini.
Effetto Domino
La storia si svolge in una cittadina termale del nord est italiano, dove un impresario edile e il suo sodale geometra danno vita a un progetto ambizioso: convertire grandi alberghi abbandonati in residenze di lusso per pensionati facoltosi di ogni parte del mondo. È il business della vecchiaia che qualcuno, più potente e visionario di questi piccoli imprenditori, fa suo qui e dall’altra parte del pianeta, giocando ad allungare la vita umana all’infinito. L’improvviso venir meno del sostegno finanziario delle banche al progetto, scatena un effetto domino nel destino di chi sperava solo di arricchirsi, ignaro di quel piano più alto e lontano di chi vede ormai il profitto venire da corpi che non muoiono mai.
Cani ciechi che sbranano e vengono sbranati
“Dalla postazione defilata di una laboriosa provincia, i principali protagonisti del film colgono un trend globale – afferma il regista Alessandro Rossetto – ho collocato così il racconto su un piano planetario: vicende locali e specifiche riverberano fino al lontano oriente e l’importante operazione edilizia che va fallendo diventa il terreno di lotta inconsapevole dell’uomo contro l’uomo. Il film è frutto dell’effetto domino stesso, che traina e incatena tutto e tutti gli uni agli altri. Senza saperlo, i personaggi si addentano come cani ciechi, ognuno è sbranato mentre sta per sbranare; non può che sbranare, ma sarà sbranato a sua volta”.
Una crisi umana, una crisi economica
Film crudo e spietato, l’Effetto Domino di Alessandro Rossetto inquadra la già disastrata società pre-Covid19 che ancora (e ancora, e ancora, e ancora,…) pagava gli esiti e le conseguenze della crisi economica del 2008. Come un gioco in scatola, sul tabellone i Potenti – coloro che hanno manovrato tutto e tutti per arricchirsi sempre di più – gestiscono nel proprio unico ed esclusivo interesse le proprie pedine traendo il massimo beneficio. I rapporti umani sono inesistenti: non si parla di anime, si parla solo di soldi. Così accade che il gioco diventa automaticamente “sporco”, e accade che in questo gioco chi si trova fregato, ormai a fine corsa, cerca disperatamente e volontariamente la morte. Ogni pedina – anonima, sostituibile – atterra e viene atterrata, a catena. Le famiglie delle pedine abbattute, vengono altrettanto spazzate via. Rivedere il film di Rossetto ora, con la Pandemia che ci ha messo ulteriormente in ginocchio, non può che accrescere la potenza del film.
Ma l’Uomo – avaro, disumano, disonesto, egoista, interessato solo ad aumentare il proprio potere e guadagno – era già malato prima del Coronavirus. Mors tua vita mea: una crisi di valori che aveva già portato, come un effetto domino, ad una crisi economica devastante.