Un tema vecchio come il tempo che fu e nuovo come il tempo che verrà è quello che viene rappresentato ne La Voce Della Pietra, il film diretto da Eric O. Dowell tratto dal terzo romanzo omonimo di Silvio Raffo, finalista al premio Strega nel 1997. Uscito nelle sale americane nell’aprile 2017, da oggi questo thriller è disponibile in Italia in home video – in Dvd e Blu-Ray – grazie a Koch Media. La protagonista è Emilia Clarke, la strepitosa Deenerys Targaryen della serie TV Il Trono di Spade.
Il tema della perdita
Il tema del film è quello del trauma della perdita, dell’accettazione, dell’assenza e della difficile e faticosa elaborazione del lutto. La storia, girata integralmente in Italia, ci trscina in una atmosfera noir, gotica e onirica, sviluppata nella campagna Toscana anni 50 e supportata da una pregevole fotografia. La protagonista è Verena (Emilia Clarke), un’infermiera che viene chiamata dalla ricca famiglia di Jacob (Edward Dring) per aiutare il bambino che ha assistito alle atroci sofferenze e alla morte della madre Malvina (Caterina Murino), bellissima donna e famosa concertista di pianoforte, e che ha racchiuso il suo dolore e la sua vendetta in un rigido mutismo che dura ormai da parecchi mesi.
La voce della pietra…
Il padre (Marton Csokas) vive con lui e con un inquietante servitore (Remo Girone) in una antica e degradata dimora di campagna proprietà della moglie defunta per una misteriosa malattia. Le tante stanze si uniscono le une alle altre, piene di oggetti, di tracce, ma anche vuote e silenziose come i labirinti della mente. Verena è sola, orfana, senza famiglia e priva di una definita identità. Jacob non parla, ma ascolta la voce della madre che per lui è ancora viva e gli parla attraverso i buchi, o meglio, le cavità uterine delle mura del castello. Attraverso la pietra. Con il mutismo protegge la sopravvivenza della madre e il perpetuarsi della sua voce.
Identificazione e follia
Verena, se accantoniamo la dimensione dello spiritismo e del paranormale, sembra scivolare in un registro simil psicotico dove viene meno l’esame di realtà e questa si fonde e si confonde con la fantasia. In maniera allucinatoria anche lei incomincia a sentire nella pietra la voce della madre di Jacob. L’identificazione con la defunta diventa poi sempre più profonda e la porta ad indossare gli abiti della morta, ad innamorarsi, ricambiata, del padre di Jacob, ad ammalarsi della stessa malattia che ha portato la donna da una fine prematura. Vive, febbricitante, una esperienza delirante nella quale, sepolta viva vicino alla madre di Jacob, riceve da lei una specie di passaggio di consegne.
Una dimensione simbolica
Varena così torna a vivere e Jacob torna a parlare abbracciandola e dicendole che gli manca la mamma. Accettando così la sua perdita e la sua assenza. Il bambino guarisce e ritrova l’accesso al simbolico, ma chi si ammala è forse Verena, completamente persa in un’identità che non è la sua. Il film lascia spazio ad altre interpretazioni ancora più inquetanti e misteriose che giustamente legittimano il paragone con Edgar Allan Poe. Molto coinvolgente (o sconvolgente) è il finale in cui Jacob suona il piano con la sua nuova madre: stessi abiti della sua vera madre, stesso anello straordinarie doti di pianista.
Claudia Sacchi
In home-video
Sia il Dvd che il Blu-Ray de La Voce Della Pietra contengono alcuni contenuti speciali davvero interessanti.
Dvd
Durata: 91 minuti
Formato: DVD, PAL, Schermo panoramico
Audio: Italiano, Inglese
Lingua: Italiano, Inglese
Regione: Regione 2
Formato: DVD, PAL, Schermo panoramico
Audio: Italiano, Inglese
Lingua: Italiano, Inglese
Regione: Regione 2
Contenuti Speciali: Interviste a Emilia Clarke e Marton Csokas; Emilia Clarke parla di Verena; Silvio Raffo legge “La Voce Della Pietra”.
Blu-Ray
Durata: 91 minuti
Formato: Blu-Ray, PAL, Schermo panoramico
Audio: Italiano, Inglese
Lingua: Italiano, Inglese
Regione: Regione B
Audio: Italiano, Inglese
Lingua: Italiano, Inglese
Regione: Regione B
Contenuti Speciali: Interviste a Emilia Clarke e Marton Csokas; Emilia Clarke parla di Verena; Silvio Raffo legge “La Voce Della Pietra”.
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