Presentato in Concorso alla 74. Mostra del Cinema di Venezia, solo dal 23 al 25 aprile arriva al cinema Ex Libris – The New York Public Library, il film diretto dal maestro del documentario Frederick Wiseman. Si tratta di un inedito sguardo dietro le quinte della New York Public Library, una delle più grandi istituzioni culturali del mondo, luogo di accoglienza, scambio culturale e apprendimento.
Con 92 divisioni sparse per Manhattan, il Bronx e Staten Island, la Biblioteca pubblica di New York ambisce a essere una risorsa per tutti gli abitanti di questa città sfaccettata e cosmopolita e semplifica il credo profondamente americano del diritto individuale di sapere e di essere informato. Con le sue attività, la Biblioteca giorno dopo giorno stimola l’apprendimento, promuove la conoscenza e rafforza il senso di inclusione e di comunità.
Nell’America di Trump, è probabilmente non solo l’istituzione più democratica, ma anche quella ideologicamente più importante. Il suo messaggio, oggi quanto mai attuale, è chiaro e potente: qui dentro, chiunque è il benvenuto.
Vi presentiamo ora un estratto dell’intervista rilasciata dal regista, il maestro Frederick Wiseman.
È noto a tutti il suo lavoro sulle Istituzioni Americane, per il quale è stato premiato con un Oscar Onorario quest’anno. Che cosa ha suscitato il suo interesse per la New York Public Library?
Ho sempre amato e frequentato le biblioteche pubbliche per tutto quello che si può imparare, scoprire e per le sorprese e gli stimoli che regalano. Non conoscevo, prima di dirigere il film, lo spessore, i propositi e la portata della New York Public Library nella sede principale e nelle sue 92 succursali e l’ampio raggio di servizi che propone a tutte le classi sociali, le razze ed etnie. Sono stato attratto anche dall’immensità degli archivi e delle collezioni, dalla diversità dei programmi e dal coinvolgimento reale ed entusiasta del personale nell’offrire assistenza per l’educazione, il sapere, le lingue e l’economia, giusto per citare alcune categorie, a tutti coloro che cercavano aiuto.
Una delle persone che appare nel film afferma che le biblioteche siano le “colonne portanti della democrazia”. Non è un po’ eccessivo?
No, non penso proprio. Prima di iniziare il film non conoscevo la portata delle attività delle biblioteche. Avendo trascorso 12 settimane in quella biblioteca, penso sia una descrizione giusta e appropriata. La New York Public Library non è solo un luogo dove si va per cercare libri o consultare gli archivi ma è un’istituzione fondamentale per i residenti e gli abitanti della città, in particolar modo all’interno dei quartieri poveri e di immigrati in cui la biblioteca è più che un luogo passivo dove prendere libri in prestito. Le succursali sono diventate comunità e centri culturali dove si svolgono un’ampia varietà di attività educative per adulti e bambini. Il personale della biblioteca lavora per aiutare gli altri: organizzano corsi di lingua e computer, seminari di letteratura e storia o corsi su come fondare un business così come corsi dopo scuola per bambini e adolescenti per integrare il programma scolastico. Ci sono letteralmente centinaia di programmi educativi per persone di tutte le età e classi sociali. Il film presenta l’ampia varietà di opportunità offerte dalla biblioteca. La New York Public Library incarna completamente l’idea democratica di essere disponibili nei confronti del prossimo. Tutte le classi sociali, razze ed etnie sono connesse alla biblioteca. Per me la New York Public Library è l’immagine della democrazia in azione. E rappresenta il meglio dell’America. Per queste ragioni dire che le biblioteche siano le “colonne portanti” della democrazia non risulta eccessivo.
Il suo film rivela che sia l’universale accesso alla cultura sia l’educazione pubblica e civica siano un progetto moderno…
La New York Public Library è connessa a quasi tutti gli aspetti della cultura ed educazione nella città di New York – educazione ai bambini e agli adulti, ricerca, borse di studio, arte, danza, teatro, film, relazioni tra etnie, disabilità fisiche ed immigrazione, per nominare alcune delle principali categorie. La biblioteca è la più democratica tra le istituzioni in quanto è coinvolta in quasi tutti gli avvenimenti di un certo rilievo che avvengono a New York. La biblioteca rappresenta tutto ciò che Trump odia – diversità, eguaglianza dei diritti, dell’educazione e del pensiero. Ho cominciato le riprese nell’autunno del 2015, senza avere in testa Trump. Ho pensato semplicemente fosse un buon soggetto. Per ragioni estranee alla scelta originaria del soggetto, quando Trump è stato eletto il film è diventato politico.
Possiamo affidarci all’intelligenza della New York Public Library per contrastare la maleducazione di Trump? I milioni di volumi e i trilioni di parole contenute nella New York Public Library possono controbattere i tweet presidenziali in 140 caratteri?
La New York Public Library sta già fronteggiando Trump, solo attraverso la sua esistenza e il proseguimento delle normali attività quotidiane. La New York Public Library è di gran lunga più rappresentativa dell’America rispetto a quanto lo sia Trump, un individuo il cui vocabolario, pensiero e narcisismo corrispondono a quelli di un bambino di cinque anni. La NYPL rappresenta la grande tradizione democratica americana che Trump vorrebbe distruggere. Questo spirito democratico, che risiede nella NYPL come in qualsiasi altro luogo, è la colonna vertebrale dell’America. Trump non rappresenta l’America pur essendo il suo Presidente.
La New York Public Library sarà “confortata” dai suoi pensieri così espliciti su Trump e sulla biblioteca?
La NYPL non si preoccuperà di censurare in alcun modo. Le collezioni incarnano centinaia di opinioni contrastanti e contraddittorie, alcune delle quali sono sicuramente offensive per un gruppo o per un altro. Questa è una delle grandi risorse della biblioteca.
Le biblioteche possono avere un aspetto austero, nonostante questo il suo film mostra molti momenti sereni.
Si, c’è qualcosa di allegro e l’umore alto è contagioso. Lo staff al NYPL è creativo e generoso. La NYPL non offre una soluzione per tutto ciò che in America non funziona, ma è magnifico che esista una tale istituzione. L’attuale presidente della biblioteca ha stabilito come obiettivo non solo quello di proseguire il lavoro tradizionale, ma anche di aiutare immigrati e poveri. Come molti Americani proviene da una famiglia di immigrati e conosce l’importanza di offrire una grande varietà di programmi educativi e culturali in quartieri poveri e di immigrati. In un periodo in cui gli Stati Uniti hanno eletto un governo molto Darwiniano, penso che potrebbe essere utile mostrare al pubblico delle persone che lavorano aiutando gli altri con un atteggiamento così appassionato.
Come specifica una persona che appare nel suo film, la New York Public Library, nonostante il suo nome, non è solo un’istituzione pubblica ma una collaborazione tra pubblico e privato dal momento che metà del suo budget viene da fondi e donazioni private. In Francia i partenariati pubblici-privati sono serviti per prima cosa a statalizzare le perdite e privatizzare i profitti e raramente sono stati la scelta migliore per il bene pubblico. Come mai nel caso della New York Library questa partnership sembra funzionare?
Probabilmente per la diversità della storia dei due Paesi, in Francia il governo centralizzato destina l’1% del budget nazionale per la cultura. Il budget di 250 milioni di dollari della sovvenzione per le arti (che negli Stati Uniti è destinato a tutti i finanziamenti per l’arte) è probabilmente solo una piccola percentuale di quello che la città di Parigi riceve ogni anno dal governo francese. Per la diversità delle leggi fiscali in ogni Stato, le fondazioni Americane rimpiazzano il governo facendo grandi assegnazioni ad attività culturali. Andrew Carnegie, alla fine del XIX secolo, fondò biblioteche in tutta l’America. Nonostante fosse un risoluto uomo d’affari, non dimenticò che fu un immigrato scozzese e volle dare una parte della sua fortuna al Paese che lo rese un uomo ricco. Bill Gates e Warren Buffet stanno seguendo lo stesso esempio, oggi. Le fondazioni private danno un importante contributo alla cultura americana e all’educazione.
Le biblioteche come la New York Public Library avranno un futuro dal momento che l’immensa biblioteca digitale è diventata accessibile da qualsiasi computer connesso a Internet?
Sebbene siano in procinto di digitalizzare ed inserire on line sempre maggiori sezioni della loro gigantesca proprietà, non penso che le biblioteche saranno meno importanti nel futuro. La New York Public Library pubblicizza una varietà di importanti attività culturali ed educative tali che continuerà ad essere un luogo dove le persone vorranno andare per imparare, condividere idee, informarsi e sviluppare le loro capacità. Questi bisogni incrementeranno e non ridurranno l’importanza della NYPL così come di tutte le altre biblioteche.