Martedì 29 gennaio 2019 alle ore 21 Fondazione Cineteca Italiana propone presso Area Metropolis 2.0 a Paderno Dugnano (MI) L‘Estate di Gino, docufilm in cui il regista Fabio Martina compone un ritratto a un tempo gioioso, profondo, vitale ed emozionante di Don Gino Rigoldi, sacerdote milanese che dal 1972 è Cappellano dell’Istituto Penale Minorile Beccaria e a tutti noto per la sua coraggiosa e indomita opera di aiuto e sostegno a giovani disagiati e in difficoltà per problemi di abbandono, tossicodipendenza, povertà.
L’Estate di Gino
L’Estate di Gino è un docufilm che racconta l’estate trascorsa a Sant’Antioco, in Sardegna, da Don Gino Rigoldi con gli ex detenuti e i giovani incensurati di cui si prende cura e che porta con sé in vacanza. Qui nella splendida cornice dell’isola mediterranea, passano insieme le loro giornate al mare, a giocare a pallone, a nuotare, a camminare, a chiacchierare; tra uno scherzo, una risata, una discussione animata, conosciamo questi ragazzi – provenienti da tutte le parti del mondo – che ci racconteranno ciò che è stato e quello che sarà della loro vita, facendo emergere il desiderio di ricominciare, di riscattarsi, per poter essere finalmente liberi. Mostrando la relazione affettiva tra Gino e i suoi “figli”, questo film che non è solo un omaggio a questo autentico eroe del nostro tempo che ha dedicato la sua vita agli altri, ma che soprattutto si pone come una profonda e poetica riflessione sul vero senso di paternità in un’epoca priva di sostanziali punti di riferimento.
Fabio Martina racconta…
“A metà tra osservazione e ricostruzione, il documentario vuole raccontare il Don Gino Rigoldi inedito nel rapporto con i suoi “figli”, nella sua intimità, penetrando la scorza della sua immagine pubblica, per far emergere l’uomo e il suo immenso sogno, l’incrollabile fede che diviene proposta di un umanesimo più vicina agli uomini, ai suoi bisogni e ai suoi desideri di dignità e giustizia. Raccontare Don Gino vuol dire anche interrogarsi su che cosa significa credere oggi in qualcosa che superi la quotidianità, in un progetto universale di amore. Infine L’Estate di Gino è un lavoro sperimentale sul corpo e lo spirito, utilizzando la potenza ontologica dell’immagine che mette in relazione le espressioni, i gesti, le parole dei protagonisti con i bellissimi sfondi della Sardegna che assurgeranno ad una dimensione simbolica più profonda“.