Diretto da Sara Dosa, giovedì 25 agosto nei cinema italiani arriva Fire Of Love, il documentario che racconta la straordinaria storia d’amore degli scienziati francesi Katia e Maurice Krafft, che morirono altrettanto esplosivamente di quanto vissero, catturando le immagini più spettacolari mai registrate della loro più grande passione: i vulcani.
Il documentario
Katia e Maurice Krafft hanno amato due cose — il proprio compagno e i vulcani. Per vent’anni, la coraggiosa coppia di vulcanologi ha girato il pianeta inseguendo eruzioni e documentando le sue scoperte. E proprio in un’esplosione vulcanica, nel 1991, hanno perso la vita, lasciando un’eredità che ha arricchito per sempre le nostre conoscenze sul mondo naturale. La regista Sara Dosa ha realizzato una celebrazione lirica dello spirito avventuroso dei due impavidi scienziati, attingendo al loro spettacolare archivio.
Fire Of Love racconta una storia di creazione e di distruzione primordiali, la storia d’amore fra due pionieri della vulcanologia, Katia e Maurice Krafft e delle loro spedizioni scientifiche fra i misteri del pianeta attraverso alcune delle immagini più spettacolari mai filmate sui vulcani.
Katia sull’Etna nel 1972 (Credit: Image’Est)
Sara Dosa racconta…
“Mi sono imbattuta nella storia di Katia e Maurice durante le ricerche per l’ultimo film che ho diretto, The Seer and the Unseen, un documentario su una donna islandese che vede e parla gli spiriti della natura. Il film inizia parlando di un mito sulla fondazione dell’Islanda e sul patto che i primi abitanti strinsero con gli spiriti della natura per poter vivere in quel luogo. Volevo che il documentario iniziasse con delle immagini di repertorio sui vulcani e quando abbiamo iniziato a cercare i filmati, ci siamo imbattuti nella storia di Katia e Maurice Krafft. Sono rimasta affascinata dalla natura della loro relazione. Non si trattava solo della relazione tra Maurice e Katia; era una sorta di triangolo d’amore fra loro due ed i vulcani. Maurice e Katia non esistevano, senza i vulcani. E questo mi ha spinto ad indirizzare la mia ricerca sulle relazioni umane con la natura e la consapevolezza, la creazione, la distruzione, l’amore, la vita e il significato della natura stessa“.
