Lo stile potente e aggressivo del rock ’n’ roll dei The Stooges capitanati da Iggy Pop, è al centro di Gimme Danger, il nuovo commovente docu-film di Jim Jarmusch (presentato in anteprima all’ultimo Festival di Cannes), che arriva nelle sale italiane solo il 21 e 22 febbraio (elenco delle sale NexoDigital.it).
Gimme Danger mostra gli anni della nascita di The Stooges, approfondendone gli aspetti musicali, culturali, politici e storici e narrando le avventure e disavventure di Iggy Pop, Ron Asheton, Scott Asheton e Dave Alexander (e poi di Steve Mackay al sassofono), le loro ispirazioni, la sfida commerciale rappresentata dalla loro musica, ma anche la straordinaria eredità che hanno lasciato alle band che sono venute dopo di loro. Il film, che unisce spezzoni di cartoni animati d’epoca, interviste, immagini di repertorio e interviste realizzate appositamente, prende il titolo da un brano di Raw Power, l’ultimo album di The Stooges del 1973.
Michigan, giorno di Halloween, 1967. Siamo nel pieno della rivolta giovanile che vede i ragazzi della classe media rifiutare i modelli convenzionali della società e battersi per i diritti civili, quando The Stooges fanno il loro debutto all’Università del Michigan, distinguendosi subito per il carattere oltraggioso e provocatorio dei loro show, dove performance e improvvisazioni sconvolgono la platea.
Nei mesi del rifiuto dell’autoritarismo e del conservatorismo spesso violento della cultura tradizionale, The Stooges rappresentano il pericolo e la rottura degli schemi, come raccontano nel film Iggy Pop e soci narrando le loro posizioni politiche, l’ascesa, la caduta, l’abisso delle droghe, le follie sul palcoscenico (con Iggy Pop, antesignano dello stage diving, a lanciarsi in mezzo ai fan).
Protagonista assoluto è proprio lui, James Newell Osterberg, alias Iggy Pop, soprannominato l’Iguana. È lui che narra gli esordi alla batteria, suonata nella roulotte in cui è cresciuto, e poi i trascorsi nella band “The Iguanas” –il gruppo con cui ha suonato nella prima metà degli anni Sessanta fino al periodo di The Stooges, dal 1967 al 1974 (la reunion della band con una nuova formazione avverrà solo nel 2003). Una carriera anarchica fatta di successi e cadute che lo hanno consacrato assieme a The Stooges come punto di riferimento assoluto del punk americano. Dalle sue parole emerge pian piano tutto ciò che ha fatto di The Stooges una band capace di cambiare l’immagine stessa del rock, del cinema, della moda, anche grazie al confronto con Velvet Underground, Nico, John Cale e incontri come quelli con Andy Warhol e naturalmente David Bowie.
Per Jim Jarmusch, nessun’altra band della storia del rock ‘n’ roll “può competere con la combinazione di pulsazioni primordiali, la psichedelia pungente, il blues-a-billy grind, completati da testi succinti e tormentati e dal ringhio da leopardo di un front man che incarna in qualche modo Nijinsky, Bruce Lee, Harpo Marx e Arthur Rimbaud. Non ci sono precursori per The Stooges, mentre le band che si sono ispirate a loro sono ormai una legione”. Per il regista Gimme Danger è più un saggio che un documentario: “racconta la loro storia, le loro influenze e il loro impatto, con filmati e fotografie inedite. Il mio è un film selvaggio, disordinato, emotivo, divertente, primitivo e sofisticato allo stesso tempo”.
“Gimme Danger è la nostra lettera d’amore per quella che probabilmente è la più grande band nella storia del rock ‘n’ roll”.
Jim Jarmusch