Con Raoul Bova, Giulia Michelini e Ricky Memphis protagonisti, arriva giovedì 18 giugno al cinema Torno Indietro e Cambio Vita, il nuovo film dei fratelli Vanzina e chi si mette a giocare con il tempo. Nel cast anche Max Tortora e Paola Minaccioni.
Marco (Raoul Bova) a 42 anni ha una vita perfetta: una bella famiglia e un ottimo lavoro. Ma un giorno, sua moglie Giulia (Giulia Michelini), con la quale sta insieme da quasi 25 anni, gli confessa che ha un altro uomo e vuole la separazione. Marco quindi è costretto ad andarsene di casa e a rivedere tutta la sua vita. Per fortuna a consolarlo c’è l’amico di sempre Claudio (Ricky Memphis) al quale, una sera, confida di voler tornare indietro e cambiare la propria vita.
Detto fatto: i due amici, si ritrovano di punto in bianco nel 1990, sui banchi di scuola, cresciuti ma per gli altri ancora dei ragazzi. E come tutti i ragazzi costretti a rivivere i problemi tipici di quell’età: la paghetta, gli orari, le interrogazioni e i primi amori. E anche quel primo fatidico incontro con Giulia: Marco ha così la possibilità di cambiare davvero il corso del suo destino. Ci riuscirà?
Vi proponiamo qui sotto un estratto delle interviste rilasciate da Enrico e Carlo Vanzina.
Come mai avete deciso di far uscire il vostro film in estate?
Enrico Vanzina – In Italia, diversamente da quello che accade negli altri grandi paesi occidentali, la stagione cinematografica non dura tutto l’anno. Durante l’estate, molti cinema e molti film vanno in ferie. Ma non gli spettatori che vorrebbero trovare nelle sale proposte interessanti anche a giugno, luglio e agosto. A scappare da questa programmazione estiva sono soprattutto i film italiani. I nostri autori non vogliono uscire nei mesi caldi, quando, secondo loro, la gente è tutta al mare. Questa è una visione vecchia che non tiene conto dei cambiamenti avvenuti nella nostra società. Le vacanze non sono più quelle di una volta. Le città non si svuotano più. I cinema, oramai, si concentrano in Multiplex e strutture polivalenti dotate di climatizzazione e di luoghi di condivisione sociale. In parole povere: in una società moderna il cinema deve vivere anche d’estate. Siamo convinti che questo film possa finalmente aprire la strada al tanto invocato allungamento della stagione, convincendo i nostri colleghi scettici a rivedere le loro posizioni. Il cinema non è un frutto di stagione. E’ come il pane. Deve essere sempre in tavola.
Che cosa vi siete proposti lei e suo fratello Carlo con questo progetto, che cosa vi ha spinti a scegliere questa sorta di favola moderna?
Enrico Vanzina – Negli ultimi anni sono stati realizzati diversi film sul tempo, un argomento che io e mio fratello Carlo abbiamo già affrontato nei nostri Il Cielo in una Stanza e in A Spasso nel Tempo e che ci ha sempre divertito molto. Torno Indietro e Cambio Vita può contare su un soggetto forte e su una sua storia curiosa su cui abbiamo subito puntato, è nato soprattutto dall’aver ascoltato spesso tante persone dirsi sicure che se fosse concesso loro di tornare indietro nel tempo vorrebbero tanto cambiare un certo momento che poi si è rivelato la “fregatura” della loro vita..
Quali sono i motivi che potranno spingere il pubblico a vedere questo film?
Enrico Vanzina – L’originalità del soggetto.. perché quando un soggetto funziona, funzionano i film. Un’altra buona ragione è data dal fatto che si tratta di una storia “trasversale”, si parla di quarantenni che tornano a scuola, c’è il mondo degli anni ’90 descritto in modo molto divertente e una storia romantica forte: il racconto può piacere sia ai giovani che agli adulti. Potrebbe essere scambiato facilmente per un film straniero, c’è una parte di commedia italiana comprensibile ovunque ma non è legata al linguaggio o a vicende soltanto nostre, il racconto nella seconda parte diventa molto coinvolgente e credo riesca a rappresentare bene anche il contesto odierno. Non è una commedia di costume sulla società di oggi, ma un divertimento piuttosto inconsueto, un’idea certamente non stupida che può divertire molto chi la segue: i due protagonisti sono costretti a fare una vita da ragazzini e tutti intorno a loro li considerano e approcciano come tali, una volta tornati nel 1990 conservano la memoria del futuro che hanno già vissuto e si divertono anche loro a rivedere come erano e come eravamo tutti noi, ci sono riferimenti consapevoli sia alla storia italiana che al costume con una parte finale ricca di colpi di scena.
Come è nata l’idea di questo nuovo progetto? Che cosa vi stava a cuore raccontare?
Carlo Vanzina – Si tratta di un film di fantasia. La storia del nostro film nasce da una riflessione sul destino, in particolare su un racconto di Isaac Asimov intitolato What If che risale ai primi anni ’50 e all’epoca aveva affascinato molto anche nostro padre Steno. Mostrava le vicende di una coppia formata da due persone che fanno i pendolari per andare a lavorare da Boston a New York in treno: una sera tornando dal lavoro l’uomo scalpita perché la moglie è in ritardo e quando la vede spuntare la rimprovera: “se quel certo giorno tu non avessi preso il treno con me non ci saremmo mai incontrati”. A un certo punto un misterioso e silenzioso ometto dalla faccia serafica va a sedersi nei posti di fronte a loro tirando fuori dalla sua valigetta uno schermo su cui cominciano ad apparire scene vissute dalla coppia e altre che mostrano cosa sarebbe potuto succedere se alcuni eventi non fossero accaduti e come sarebbero state le loro vite se non si fossero incrociate: comunque alla fine loro si sarebbero incontrati proprio quel giorno in cui è successo, se c’è un destino è più forte di tutto.
Di che tipo di commedia si tratta?
Carlo Vanzina – Lo stile è quello della commedia americana tipo Ritorno al Futuro, come impianto il film potrebbe essere stato realizzato benissimo negli Stati Uniti perché ha un respiro più ampio e può contare su un soggetto un po’ anomalo ma comunque forte e meritevole di essere affrontato, facilmente comprensibile in tutto il mondo. Il colore e l’umorismo sono poi sempre tipicamente italiani, è un film divertente, anche se si discosta da certe commedie recenti che sono un po’ tutte uguali, ha spesso capovolgimenti di fronte inaspettati ed è stato studiato per dare un’aria da commedia sofisticata americana pur restando nell’ambito della commedia italiana.