Tratto da Sotto il Burqa, il romanzo bestseller di Deborah Ellis, lunedì 25 novembre, in occasione della Giornata Internazionale Per L’Eliminazione Della Violenza Contro Le Donne, arriva in sala il film d’animazione I Racconti di Parvana – The Breadwinner, il film d’animazione prodotto da Angelina Jolie e diretto da Nora Twomey che racconta una magica storia di emancipazione femminile, coraggio e forza che coniuga l’espressività visiva con l’impronta realistica dell’Afghanistan sotto il regime talebano. Il film ha vinto il Premio della Giuria e del Pubblico al 42° International Animation Festival di Annecy.
Il film
Il film racconta la storia di una ragazza di 11 anni che vive con la sua famiglia in una stanza di un piccolo condominio a Kabul, nell’Afghanistan dilaniato dalla guerra. Cresciuta sotto il regime talebano, quando suo padre viene arrestato ingiustamente, decide di travestirsi da ragazzo per aiutare la sua famiglia. Con grande determinazione, la ragazza trae forza dai racconti che ascoltava dal padre arrivando a rischiare la vita per salvarlo. Incantevole ed emozionante, I Racconti di Parvana è un film necessario e affascinante sul potere trascendente delle storie e sul loro potenziale di aggregazione e cura, un meraviglioso racconto di empowerment e immaginazione femminile di fronte all’oppressione.
Nora Twomey racconta…
“Il film è stato girato non solo con un messaggio politico sui diritti delle donne, ma ha cercato in particolare di raccontare in maniera pragmatica questa storia attraverso gli occhi di una bambina. Il padre di Parvana è sia un narratore che un insegnante per sua figlia e, quando viene arrestato, la ragazza avverte quel vuoto nella sua vita“.
“Così in Parvana emerge qualcosa di diverso: si fa coraggio, prende il destino nelle mani e decide di tagliarsi i capelli per travestirsi da ragazzo e trasformarsi nel capofamiglia. Volevo rendere quella scena abbastanza concreta, una comprensione silenziosa tra Parvana e sua sorella che fa incrinare il loro rapporto, ma entrambe capiscono ciò che deve essere fatto. Dopo che Parvana ha deciso di tagliarsi i capelli e indossare i vestiti di suo fratello, è esposta a una libertà che non aveva mai provato prima. Un modo di vivere del tutto nuovo che è stato semplice accogliere per lei, significava solo un cambiamento esteriore”.
“Il travestimento di Parvana le permette di essere completamente se stessa: gira per le strade della città senza temere di essere molestata, acquista i rifornimenti di cui la sua famiglia ha bisogno e fa nuove amicizie e, nonostante sia costantemente in pericolo, è determinata a scoprire dove è stato portato suo padre. Il mondo quotidiano di Parvana, ambientato a Kabul, è fortemente legato a rendering realistici poiché abbiamo lavorato a stretto contatto con gli art director Ciaran Duffy e Reza Riahi per il ritocco. Sono state raccolte quante più informazioni possibili dai nostri consulenti afghani sul modo in cui Kabul appariva nel momento in cui il film era ambientato, ovvero tra la metà e la fine del 2001. L’animazione è un mezzo così espressivo che siamo stati in grado anche di rendere al servizio del film, alcuni modi di dire afghani intraducibili”.
“Abbiamo fatto del nostro meglio per essere sia autentici che artisticamente espressivi, per spingere il mezzo il più lontano possibile rimanendo fedeli al cuore e al testo del film. Stavo cercando uno stile di animazione che potesse stare bene con la storia, ma che avesse anche un’impronta visiva forte partendo dal mondo reale dell’esperienza di Parvana a Kabul fino al mondo della storia, che era la sua immaginazione“.