Dopo essere stato presentano nella sezione Kino Panorama di Alice Nella Città alla 11. Festa del Cinema di Roma, arriva domani al cinema In Bici Senza Sella, opera prima di sette giovani registi esordienti: Giovanni Battista Origo, Sole Tonnini, Gianluca Mangiasciutti, Matteo Giancaspro, Cristian Iezzi, Chiara De Marchis e Francesco Dafano. Tema del film, nato da un’idea di Alessandro Giuggioli, è il tanto anelato posto fisso, una vera rarità ai giorni nostri.
In cammino verso questo sogno irraggiungibile, i protagonisti affrontano l’implacabile quotidianità della lotta per il proprio futuro, inventando nuove ed estreme forme di sopravvivenza. Tra duelli senza esclusione di colpi e autentici miracoli, l’acrobatica, trasformista, sfrontata ricerca della stabilità economica. Andiamo a scoprire i sette episodi.
Santo Graal – di Giovanni Battista Origo, con Riccardo De Filippis, Edoardo Pesce e Alberto Di Stasio.
I greci e i latini per scagliare un anatema contro chi si macchiava di disonore, auguravano l’eternità, affinché il rimorso e la condanna potessero perseguitarlo per un tempo infinito. Con una lettura grottesca e drammatica del contemporaneo, si potrebbe dire che augurare vita eterna a un precario è come augurare un’eternità di “le faremo sapere”, di lavoro in nero, di contratti a tempo determinato. In questa Roma “nipote orfana” di quella del dopoguerra e dei suoi valori storici, Aurelio e Luciano si fanno portabandiera di una moltitudine di penultimi della Storia, che sono trasversali nel tempo, tutti impegnati in una battaglia per la normalità fino al punto di rifiutare il “miracolo”. I personaggi dell’episodio sono le pedine di un gioco in cui la vita e la morte, la salvezza e la disperazione sono la posta di un impietoso gioco. Santo Graal è raccontato attraverso gli occhi di quella romanità che è capace di ridere a mezza bocca, con dissacrante ironia, di fronte a ogni avversità.
I Precari della Notte – di Sole Tonnini e Gianluca Mangiasciutti, con Alessandro Giuggioli, Luca Scapparone, Michele Bevilacqua, Manfredi Saavedra, Flavio Domenici, Azzurra Rocchi.
In una Roma notturna, spettrale e fumettistica, in un futuro senza data si aggirano i nostri precari, ispirati grottescamente ai Guerrieri del celebre film di Walter Hill. Acciaccati e maldestri, disperatamente alla ricerca di un lavoro, sono costretti a farsi goffamente la guerra per pochi spiccioli, insensibili e indifferenti ciascuno alle identiche ragioni degli altri. Il quartiere Eur è stato scelto come luogo senza tempo di una città moderna svuotata di simboli di umanità e civiltà, fredda, indifferente alla sorta dei suoi che, incapaci di scambiare un contatto umano, si rifugiano nella piccola forza del clan e scelgono la lotta, proprio quando è necessaria, ma prediligono l’eterna fuga.
Curriculum Vitae – di Matteo Giancaspro, con Flavio Domenici, Francesco Montanari e Stefano Ambrogi.
È la storia di un ragazzo altamente qualificato, che non riesce a trovare lavoro. L’avventura di Francesco è una discesa verso un inferno di afa. Il protagonista cala in una dimensione visivamente e gradualmente soffocante, di colloquio in colloquio.
Crisalide – di Cristian Iezzi e Chiara De Marchis, con Emanuela Mascherini, Alberto Gimignani e Remo Stella.
Crisalide aggiunge al film una realtà tutta femminile. Seguendo il tono ironico/grottesco utilizzato in tutti gli episodi del film, viene raccontata la genialità di una donna disposta a tutto pur di mantenere il suo “posto fisso” tanto voluto. Una coppia che invece di arrendersi ha deciso di lottare.
Il Parassita – di Francesco Dafano, con Alessandro Giuggioli e Ciro Scalera.
Il precariato giovanile è reso attraverso un tono grottesco e onirico. L’episodio, è stato realizzato con un taglio documentaristico, proprio per sottolineare la fondamentale surrealità della narrazione e non cedere a uno stile eccessivamente fiabesco. Una storia complessa in cui il protagonista non parla mai, in modo da aumentare l’impatto emotivo nello spettatore e farlo immergere nel racconto.
Il Posto Fisso – di Sole Tonnini, con Michele Bevilacqua, Luca Scapparone e Edoardo Sala.
Quasi come in un romanzo di viaggio e formazione, ma visto nell’arco della breve temporalità di una giornata, anche questa illuminata dai toni grotteschi, l’episodio racconta il viaggio che devono affrontare due amici per arrivare al colloquio per il tanto sognato posto fisso. Il percorso è ovviamente insidiato e minato da ostacoli e da incontri con personaggi bizzarri, forse animati dallo stesso scopo. Ancora una volta l’ambientazione è in un tempo astratto, in una Roma periferica e abbandonata, resa fiabesca da un’abbacinante luce estiva, dove pure la guerra fra poveri prende forme buffe e l’accaldata marcia dei due uomini avrà un finale a sorpresa, placido e agreste, da commedia surreale e grottesca che s’ispira agli episodi dei Mostri ed è accompagnato dalle sonorità anni ’60.