Dal 24 agosto al 1 settembre si terrà la XXXIII edizione di Todi Festival, kermesse di teatro, musica, danza e arti visive, ideata e fondata nel 1987 da Silvano Spada, che si svolgerà a Todi con la direzione artistica di Eugenio Guarducci e l’organizzazione in capo all’Agenzia Sedicieventi.
Da Simone Savogin a Simone Cristicchi
In apertura il 24 agosto Simone Savogin, straordinario esponente del “poetry slam”, con lo spettacolo Vai!, debutto in prima nazionale. Si prosegue domenica 25 agosto con un’altra prima nazionale: Lezione da Sarah ispirato al teatro di Sarah Bernhardt interpretata da Galatea Ranzi, con la drammaturgia di Pino Tierno e la regia di Ferdinando Ceriani. Lunedì 26 in anteprima nazionale Tebas Land, del drammaturgo franco-uruguaiano Sergio Blanco. Uno spettacolo ispirato al mito di Edipo, alla vita del martire San Martino e a una notizia di cronaca che racconta di un giovane parricida. Regia di Angelo Savelli, sul palcoscenico Ciro Masella e Samuele Picchi. Martedì 27 ancora un’anteprima nazionale con Les Petites Histoires De… (foto copertina) liberamente ispirato a Morte malinconica del ‘bambino ostrica’ di Tim Burton.
Giovedì 29 appuntamento con il capolavoro Mistero Buffo di Dario Fo in occasione dei 50 anni dalla sua messa in scena; sul palco Matthias Martelli. Venerdì 30 in esclusiva regionale la musica di Bastasse il Cielo Tour di Pacifico (Gino De Crescenzo) e sabato 31 il debutto nazionale de Il Canto di Ulisse, ispirato a testi di Primo Levi, con Roberto Herlitzka e la regia di Teresa Pedroni. Il 1 settembre chiude il Festival Simone Cristicchi con il concerto Abbi Cura Di Me in esclusiva regionale.
Intervista a Eugenio Guarducci
Per esplorare questa nuova edizione del Todi Festival, abbiamo intervistato il Direttore Artistico Eugenio Guarducci.
Vai!, il titolo dello spettacolo – in prima nazionale – del campione di poetry slam Simone Savogin è anche la parola giusta per iniziare il 33° Todi Festival. Che inizio sarà?
Un inizio sicuramente innovativo e rivoluzionario per “certi versi”. Nei 33 anni di vita di Todi Festival la Poesia non aveva mai avuto l’onore e l’onere di aprire il festival. Ovviamente lo facciamo a modo nostro con una impronta moderna affidata ad un protagonista assoluto del Poetry Slam come appunto Simone Savogin.
Teatro, Danza, Musica, Arti Visive. Come si abbracceranno in questa XXXIII edizione? C’è un tema comune?
Non ci piace lavorare su un tema. Ci piace invece concentrarci sul ritmo della proposta artistica che non deve mai essere costante o banale. Devo sempre essere capace di distinguersi di giorno in giorno e suscitare stupore. Siamo pagati per sorprendere non per annoiare.
Il Manifesto, realizzato da Paola Gandolfi e Stefano Di Stasio, mi stimolano una doppia immagine: l’accoglienza del “diverso” e l’importanza del ponte come simbolo di unione e non di chiusura. Sbaglio?
Non sbaglia! Ma il manifesto di quest’anno si presta molto ad essere interpretato da ognuno di noi. Sono particolarmente affezionato ai due protagonisti di questa immagine pittorica che fin dalla prima presentazione sono stati protagonisti in scala reale assieme a noi.
Parallelamente al Vostro Festival, per qualche giorno ci sarà anche la Mostra del Cinema di Venezia. Due eventi di cultura e spettacolo che, soprattutto in questo momento storico, a mio parere assumono una grande importanza: non solo intrattenimento, non solo emozione, ma anche riflessione. Concorda? Qual è il pubblico a cui rivolgere in particolare quest’anno?
Il pubblico al quale intendiamo rivolgerci è il pubblico che ama immergersi in un territorio dove la cultura ama confrontarsi con la materialità della vita comune. Chi viene a Teatro al Todi Festival dovrebbe accorgersi di ciò che sta attorno a quel luogo magico ed iniziare ad esplorarlo e degustarlo come se fosse un buon vino. Noi siamo i Sommelier di Todi.
Abbiamo avuto qualche dubbio su Cristicchi. Non tanto se averlo al Todi Festival, ma come averlo! Infatti avevamo due possibilità: optare su una sua performance teatrale o su un suo concerto. Per tradizione ormai consolidata della nostra direzione artistica abbiamo optato per la seconda opzione. Credo che Cristicchi abbia innata quella che personalmente ritengo essere una delle qualità migliori di un artista: l’originalità dei suoi contenuti . Anche espressivi.
Intervista di Giacomo Aricò