Una strepitosa Judi Dench è la protagonista di Red Joan, la pellicola – al cinema dal 9 maggio – diretta da Trevor Nunn basata sull’omonimo romanzo di Jennie Rooney a sua volta basato su una storia vera. Una storia di spionaggio permeata di romanticismo, pericolo, dramma e dilemmi morali.
Il film
Nel 2000 la tranquilla vita di pensionata di Joan Stanley (Judi Dench) viene bruscamente sconvolta dall’MI5 che la arresta con l’accusa di spionaggio e alto tradimento ai danni della Corona: avrebbe consegnato segreti militari all’Unione Sovietica durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel serrato interrogatorio che segue l’arresto emergerà, dopo oltre 40 anni, la vera identità dell’“ Agente Lotto”, ma soprattutto, le ragioni che la mossero a tradire. Cambridge 1938.
Joan, studentessa di fisica, si innamora dell’affascinante Leo Galich (Tom Hughes), giovane comunista, che le farà vedere il mondo sotto una nuova luce. Assunta poco dopo in una struttura di ricerca nucleare top secret, durante la Seconda Guerra Mondiale, Joan si rende conto che la distruzione totale sta divenendo pericolosamente attuale. Quale prezzo pagheresti per la pace? Joan deve scegliere se tradire il proprio paese ed i propri affetti oppure salvarli.
La storia di Melita Norwood, il romanzo di Jennie Rooney
Il romanzo della Rooney, anche se in alcune parti è frutto di fantasia, è stato ispirato dalla straordinaria e controversa storia vera di Melita Norwood, scienziata e funzionaria civile britannica, che ha passato segreti alla Russia per un periodo di quattro decenni grazie al suo lavoro presso una struttura di ricerca sulla bomba atomica. Per portare Red Joan sullo schermo, i produttori si sono rivolti all’esperta sceneggiatrice Lindsay Shapero, che si è subito entusiasmata per la profondità, la complessità e le potenzialità del romanzo di Jennie Rooney: “ha reso Joan una persona che da ricercatrice si trasforma in spia per ragioni più logiche che ideologiche. Questo rende il personaggio di Joan più piacevole, più empatico. Possiamo capire meglio il suo percorso e le sue riflessioni più profonde, senza etichettarla politicamente”.
Judi Dench
Leggendo la sceneggiatura, Judi Dench è rimasta affascinata da questa donna apparentemente innocua e dal suo straordinario segreto celato per tutta la vita: “una persona comune, che vive in una casa anonima che, a settant’anni, viene individuata dall’M15 come l’anello mancante di un gruppo di spie di Cambridge – spiega l‘attrice – era molto brava a mantenere il segreto. Credeva in quello che stava facendo, sapeva perché lo stava facendo ed era quindi molto determinata a mantenere il segreto. Il film spiega che è stata Hiroshima a darle la convinzione di voler fare una cosa del genere. Ricordo quella volta, lo shock, e posso capire il desiderio di intervenire, fare qualcosa, come dice lei”.
Un grande dilemma morale
Tratto da una storia vera, Red Joan, pur essendo solo un semplice film, ci mette davanti, al pari di Joan, ad un dilemma umano, politico, personale e intellettuale. La sua appassionata confessione è il culmine del film. Il Red Joan di Trevor Nunn cerca di raccontare una storia vera nel modo più verosimile possibile. Joan ha avuto ragione a fare quello che ha fatto? Il film pone questo interrogativo allo spettatore, e speriamo che tutti coloro che lo vedranno siano stimolati a discuterne, meditare e sentirsi liberi di confrontarsi su questo importante e delicato problema morale.