Distribuito da Distribuzione Indipendente, giovedì 14 marzo arriva al cinema La Notte è Piccola Per Noi – Director’s Cut, il film scritto e diretto da Gianfrancesco Lazotti che vede all’opera un vastissimo cast composto da: Michela Andreozzi, Francesca Antonelli, Cristiana Capotondi, Riccardo De Filippis, Gegia, Tommaso Lazotti, Barbara Livi, Teresa Mannino, Lucrezia Paulis, Francesco Pizzuti, Francesca Reggiani, Ruben Rigillo, Rino Rodio, Andrea Sartoretti, Francesco Sisti, STAG, Elena Tchepeleva, Thony, Giselda Volodi e con la partecipazione straordinaria di Alessandra Panaro e Philippe Leroy.
Il film
È sabato sera. Una grande pista illuminata da led colorati, circondata da tavoli, e una band che suona musica dal vivo. Una donna aspetta il suo uomo, sparito all’improvviso anni prima senza dare spiegazioni. Un ragazzo e una donna più matura si sono dati un appuntamento al buio ma riconoscersi nella vita reale è più complicato che in chat, e anche meno emozionante. Un pugile alcolista vuole riconquistare la sua ex, la bella cantante della band, e per essere certo di farcela stringe un accordo col proprio Santo protettore. Sulla pista, un carabiniere si imbatte in una vecchia conoscenza, un pregiudicato latitante.
Quattro professoresse in libera uscita si concedono l’ebrezza di una serata popolare in balera e non mancherà qualche colpo di scena. Una coppia di ultraottantenni gelosi e riottosi si lascia per sempre e si rimette insieme a più riprese, fino a che l’alcol non appiana ogni dissapore. Una cameriera filosofa, una cartomante dispensatrice di speranze, un ballerino dal “piede assoluto”, un parcheggiatore clandestino e altri personaggi ancora percorrono con passo leggero questa notte di periferia e stordimento.
Gianfrancesco Lazotti racconta…
“A gentile richiesta… è la formula con la quale una band introduce l’esecuzione di un brano che non era in repertorio ma richiesto dal pubblico in sala. La sala in questione è una balera. Non è un film in costume, quello che abbiamo realizzato, ma un racconto di incredibile attualità. La sala da ballo è un luogo che non invecchia mai perché non concede nulla alla provvisorietà delle mode, non fa tendenza e quindi non esclude nessuno, non ci sono obblighi formali e nemmeno zone vip, ci si va vestiti come si vuole e se non sai ballare fa lo stesso perché in pista si pratica il “ballo sociale”, una formula democratica che impegna tutti a seguire la stessa sequenza di passi. Le sale da ballo sono l’unico tipo d’impresa, in Italia, che in questo momento non soffre la crisi”.
“Una sala da ballo alla periferia di Roma è il teatro di questo racconto. Uno spettacolo a scena unica: la pista da ballo e i tavoli attorno. Ogni tavolo, con i suoi occupanti, rappresenta le tessere di un mosaico composto da storie minime, paradossali, buffe, vere. Tutto si consuma nell’arco di una serata; il prima e il dopo sono desumibili. Gente semplice, per lo più. Facce di ogni età, dai venti agli ottanta, qualcuna segnata, qualcun’altra ritoccata, espressioni divertite, tragiche o afflitte da pesi, che per una sera verranno provvisoriamente accantonati”.
“In sala si comunica poco a voce. La parola più che altro è al corpo e alla musica. Eppure, si tratta di linguaggi piuttosto precisi; le persone si incontrano, si riconoscono, si valutano, si scelgono o si respingono seguendo codici visivi e segnali che difficilmente vengono fraintesi. Durante la serata nascono ipotesi di relazioni, maturano progetti, si consumano patemi, si coltivano sogni favoriti dalla notte, ma anche da un po’ di alcol. La sala da ballo è l’osservatorio popolare che abbiamo scelto per gettare uno sguardo in giro, ai tempi che stiamo vivendo”.