Con le fonti di Omero, Ovidio e Kleist, debutta oggi in prima nazionale al Teatro Romano di Sutri (all’interno della rassegna Teatri di Pietra) lo spettacolo teatrale Iliade – Le Lacrime di Achille, un testo teatrale scritto e diretto da Matteo Tarasco che intende indagare la figura dell’eroe e delle vicende della guerra di Troia attraverso il punto di vista femminile di tre donne: la schiava Briseide, la madre divina Teti e la guerriera Pentesilea. Tre donne intepretate da Elena Aimone, Rosy Bonfiglio e Giulia Santilli. Le prossime date sono: 28 luglio Eraclea Minoa (AG), 29 luglio a Morgantina Aidone (Enna), 30 e 31 luglio a Siracusa, Ipogeo di Piazza Duomo.
Riportiamo di seguito un estratto delle Note di regia di Matteo Tarasco.
“Potremmo definire l’Iliade, il romanzo di Achille, perché il poeta sceglie di raccontare le vicende dell’ultimo anno della lunga guerra a partire dall’ira dell’eroe che determina una congiuntura di eventi tragici concatenati. L’ira funesta genera le lacrime di Achille, le prime di una lunga serie di pianti e lamentazioni che costellano l’epopea, perché nell’Iliade, non soltanto le donne Troiane piangono, ma anche e soprattutto i grandi eroi”.
“Il nostro progetto di messa in scena vuole addentrarsi nel linguaggio del dolore, per riscoprirne un nuovo valore semantico e ridisegnare l’ideologia della virilità, che, nell’epopea, si completa e acquista valore soltanto quando si appropria del modello femminile. Nell’Iliade si assiste costantemente al contrasto tra le bufere del dolore maschile e la lenta perdita di sostanza che consuma la vita nel rituale della lamentazione femminile. Se il dolore delle donne esautora la forza vitale, il dolore dell’eroe ne esalta l’energia e l’ardore guerriero, perché per Omero, lacrime e gloria, sofferenza ed eroismo sono strettamente connessi Le lacrime degli eroi non sono segno di debolezza ma ostentazione di forza e di vitalità, perché gli uomini valorosi sono sempre inclini alle lacrime”.
“Il nostro progetto racconta l’assenza dell’eroe, tema che abbiamo già affrontato in Eneide – (Ciascuno patisce la propria ombra), consapevoli che la modernità è orfana di eroi e modelli virili, scegliamo di indagare il punto di vista femminile sul mito, ricreando un’ideale achilleide, che vuole essere una indagine intima sul dolore e alla fragilità dell’eroe”.
“Mettere in scena Iliade – Le Lacrime di Achille oggi significa essere appassionati, e folli, significa ricordare che le parole bruciano”
Matteo Tarasco