Martedì 26 marzo, alle ore 18, presso lo spazio WEGIL di Roma, verrà presentato in anteprima nazionale Le Mani Sulle Macerie, il cortometraggio scritto e diretto da Niccolò Riviera ed interpretato da Matteo Leoni, Fabrizio Ferracane, Augusto Zucchi, Pino Calabrese e con la partecipazione straordinaria di Sandra Milo. Si tratta di un lavoro di estrema attualità che affronta le tematiche di “frontiera” contestuali alla ricostruzione dei borghi terremotati.
Il corto
Un padre e un figlio lottano ogni giorno per preservare la loro attività di mandriani dopo un violento terremoto che si è portato via il paese, gli affetti e qualsiasi speranza di una vita normale. Uno spietato affarista, pronto ad ogni prepotenza pur di vincerne la resistenza, vuole costringerli a lasciare per sempre la loro terra, perfetta per farne una discarica abusiva sulla quale non crescerà mai più niente. Un western moderno che racconta la lotta di due uomini rimasti soli e disposti a tutto pur di non perdere la propria identità, le proprie tradizioni e la speranza di mettere giù nuove fondamenta capaci, questa volta, di resistere ad ogni terremoto. Disposti anche ad accettare, però, che quelle nuove fondamenta vengano posate sulla terra macchiata del sangue di un omicidio.
Niccolò Riviera racconta…
“Parlare di frontiera oggi significa anche raccontare di aree remote, desolate e in difficoltà, dove i pochi personaggi presenti sono pronti a tutto pur di difendersi dai soprusi, difendere la propria terra e la loro comunità. Immaginiamo che, in questa terra resa di frontiera da una catastrofe naturale, si piombi improvvisamente in una situazione eccezionale dove la posta in gioco diviene la propria sopravvivenza; dove normali contadini e paesani tentano di non abbandonare la propria attività, e per farlo sono costretti a battersi quotidianamente come veri eroi per superare difficoltà oggettive, sciacalli pronti a lucrare sulle loro tragedie e le maglie di una burocrazia che li spinge a sentirsi in una terra lontana dalla normalità“.
“Una storia che dimostra, dunque, di legarsi con consapevolezza ad un’attualità di cronaca molto vicina ai nostri giorni e che prende spunto proprio da quanto accaduto negli ultimi due anni in centro Italia e con un obiettivo, nonostante la drammaticità obiettiva dei fatti: ridare speranza ad una comunità disastrata da cause naturali nella lotta alla difesa della propria identità, purtroppo insidiata – nel film – dalla minaccia di ombre criminali che cercano di minacciarla tra lucro e disumanità, nei frangenti di attesa verso il ripristino di una normale quotidianità“.