Domenica 12 luglio alle ore 21,15, la regista Ginevra Elkann sarà ospite della rassegna estiva ‘Cinema in Villa’ promossa a Villa Bardini a Firenze dalle Fondazioni CR Firenze e Parchi Monumentali Bardini e Peyron. Presenterà infatti la sua opera prima Magari, ispirata alla storia della sua famiglia. Protagonisti del film sono: Riccardo Scamarcio, Alba Rohrwacher, Milo Roussel, Ettore Giustiniani, Oro De Commarque, Céline Sallette, Benjamin Baroche e Brett Gelman.
Il film
Magari è una commedia sentimentale che racconta la storia di Alma (Oro De Commarque), Jean (Ettore Giustiniani) e Sebastiano (Milo Roussel), tre fratelli, molto legati tra loro, che da Parigi, città in cui vivono nel sicuro, seppur bizzarro, ambiente alto borghese della madre di fede russo-ortodossa, si ritrovano scaraventati nelle braccia di Carlo (Riccardo Scamarcio), padre italiano, assente, anticonformista e completamente al verde, che non ha alcuna idea di come badare a sé stesso, figuriamoci ai figli. Durante una vacanza di Natale passata in una casa al mare insieme a Carlo e alla sua collaboratrice Benedetta (Alba Rohrwacher), in un momento di sospensione dalle loro vite vere, i nodi delle tensioni di famiglia vengono al pettine. Carlo scopre degli aspetti oscuri della sua ex moglie e dimostra ai suoi figli di essere un padre inaffidabile, ma incredibilmente carismatico e – nonostante le sfide e le tensioni quotidiane – la piccola Alma continua a credere fermamente che un giorno, Magari, la sua famiglia possa tornare a unirsi come un tempo.
Ginevra Elakann racconta…
“Magari si basa sui ricordi e sulla nostalgia e guarda al concetto di famiglia, alle fantasie sulla famiglia perfetta che inseguiamo, soprattutto da bambini. Il film parla di adulti imperfetti, che cercano di fare del proprio meglio, barcamenandosi tra la vita e i sentimenti. Gli adulti sono visti attraverso gli occhi di tre piccoli fratelli, tutti caratterizzati da personalità molto diverse tra loro, che cercano di vegliare l’uno sull’altro. Come madre di tre bambini mi stupisce sempre vedere come i più piccoli si adeguino alle situazioni e i modi in cui reagiscono agli eventi esterni. Alcuni di loro si adattano bene, altri invece oppongono resistenza, restando ancorati alla loro visione delle cose. La costante che tuttavia sembra sempre tenerli uniti è il reciproco senso di appartenenza“.