Dopo essere stato presentato ieri in tarda serata, oggi alla 75. Mostra del Cinema di Venezia verrà riproposto al pubblico, Fuori Concorso, Una Storia Senza Nome, il nuovo film di Roberto Andò con protagonista un grande cast: Micaela Ramazzotti, Renato Carpentieri, Laura Morante, Alessandro Gassmann. L’uscita al cinema è già fissata per il 20 settembre.
Valeria (Micaela Ramazzotti), giovane segretaria di un produttore cinematografico, vive appartata, sullo stesso pianerottolo della madre, Amalia, donna eccentrica e nevrotica (Laura Morante) e scrive in incognito per uno sceneggiatore di successo, Alessandro Pes (Alessandro Gassmann). Un giorno la donna viene avvicinata da un misterioso poliziotto in pensione (Renato Carpentieri) che le vuole raccontare una storia criminale. Valeria è guardinga ma lo ascolta affascinata. Quando torna a casa usa quello che ha udito per scrivere un soggetto: sarà la prossima sceneggiatura di Alessandro Pes, di cui i produttori attendono da tempo la consegna.
Il soggetto piace molto, al punto che a finanziare il film entrano anche dei gruppi stranieri e per dirigerlo viene ingaggiato un regista americano un po’ anziano ma di culto. Tuttavia quel soggetto si rivela pericoloso: la Storia Senza Nome racconta, infatti, il misterioso furto di un celebre quadro di Caravaggio, La Natività, avvenuto nel 1969 a Palermo per mano della mafia. Le conseguenze non tarderanno ad arrivare e Valeria si troverà ad assumere un ruolo per lei insolito: la sceneggiatrice si troverà immersa in un meccanismo implacabile e rocambolesco.
Roberto Andò ha spiegato: “questo è un film sul cinema, un atto di fede ironico e paradossale sulle sue capacità di investigare la realtà e di trascenderla. Si è sempre sostenuto che l’immaginazione, anche la più potente e visionaria, paghi il prezzo di una impotenza a priori: l’impossibilità di provocare effetti reali. Il mio film, in modo giocoso, e mi auguro divertente, mostra il contrario. Con Angelo Pasquini e Giacomo Bendotti abbiamo scelto una vicenda leggendaria degli annali criminali italiani, il furto della Natività di Caravaggio, avvenuto a Palermo nel 1969. La nostra storia civile è disseminata di crimini impuniti, frammenti lacunosi a cui solo un atto fantastico potrebbe restituire un senso compiuto. Questo film è, appunto, un atto fantastico”.