Presentato in Concorso Orizzonti alla Mostra del Cinema di Venezia 2021, giovedì 27 ottobre arriva al cinema Miracle – Storia Di Destini Incrociati, il film diretto da Bogdan George Apetri, un’opera avvincente in perfetto equilibrio tra dramma e thriller, che racconta una vicenda imprevedibile analizzando al contempo le storture della società di un intero paese, la Romania di oggi. Il film è stato inoltre insignito del premio della Giuria Interreligiosa al Tertio Millennio, per “il coraggio nelle scelte di regia e per l’originalità nell’affrontare il tema della spiritualità in un mondo sempre più secolarizzato”.
Il film
Nella Romania dei nostri giorni, la giovane suora Cristina (Ioana Bugarin) esce segretamente dal monastero isolato in cui si trova per occuparsi di una questione urgente e misteriosa. Il suo enigmatico viaggio la porta in giro per la città, prima in un ospedale, poi alla ricerca di un uomo. Non riuscendo a rintracciarlo Cristina si attarda, perdendo così il passaggio organizzato per rientrare. Trova un improvvisato taxi, ma sulla via del ritorno al monastero la attende un destino inaspettato. I suoi movimenti verranno ricostruiti da un ispettore di polizia, alla scoperta di una verità via via più incredibile.
Diviso in due capitoli, il film è incentrato sullo scontro tra menzogna e verità, tra inganno e fede. In una città in cui, per risvegliare la giustizia, ci vorrebbe un miracolo.
Bogdan George Apetri racconta…
“Il film si rivela attraverso due facce opposte ma complementari della stessa lente, una visione del mondo realistica, contrapposta a una visione basata sulla fede. La storia funziona bene sia se la si interpreta dal punto di vista pragmatico degli spettatori atei, sia se la si percepisce da una prospettiva religiosa, soprannaturale e immateriale. Il film non risponde a delle domande, ma offre semplicemente un punto di partenza verso un punto d’arrivo misterioso, valido, unico e irripetibile nell’anima di ciascuno spettatore. La pellicola mette in risalto il dualismo di questa equazione: l’approccio perfettamente realistico di una storia che, d’altro canto, si può interpretare integralmente in chiave spirituale – ma solo se lo si desidera”.