Dal genio di Sabu, uno dei registi contemporanei giapponesi più talentuosi, nasce un personaggio misterioso, tanto terrificante quanto affascinante: Mr Long, il film che uscirà nelle sale il prossimo 30 agosto. Tra immagini di grande impatto visivo e un crudo realismo, Mr Long è la prova di come “nelle mani di Sabu tutti gli ingredienti del blockbuster statunitense diventino un film d’autore”.
Mr Long (Chang Chen) è il killer perfetto. Sguardo magnetico e impenetrabile che lascia poco spazio alle parole e si concentra unicamente sull’azione, è un sicario professionista che, grazie alla sua abilità con il coltello, porta a termine con efficienza e precisione i lavori che gli vengono commissionati, seminando scie di sangue nelle notti di Taiwan. Il boss che gli assegna gli obiettivi gestisce un ristorante e Mr Long, una volta eseguiti gli ordini e ascoltate le nuove indicazioni, si trattiene con lui in cucina per aiutarlo nella preparazione dei ravioli, sempre nel più assoluto silenzio e mistero.
Un giorno però, durante una missione che lo porta fino in Giappone, qualcosa va storto. Nel tentativo di fuggire alla vendetta del suo mancato obiettivo, Long si ritrova, barcollante e con una ferita all’addome, a vagare per una zona degradata dei sobborghi di Tokyo, senza conoscere né il nome del luogo, né la lingua dei suoi abitanti. Costretto a trovare rifugio tra le baracche abbandonate, si risveglia al mattino con davanti a sé un bambino che lo guarda incuriosito e che gli porta inaspettatamente cibo, abiti e disinfettanti per le ferite. È il piccolo Jun (Runyn Bai): vive lì vicino con la madre Lily (Yiti Yao) che a malapena, però, riesce a prendersi cura di lui, rovinata dalla tossicodipendenza e da un passato di scelte sbagliate.
Anche lei è di Taiwan e Jun capisce il cinese, il che lo aiuta a comunicare con Mr Long. Grazie a tutto ciò che Jun raccoglie in giro e riesce a portargli, Long arriva a sentirsi meglio e comincia a preparare per sé e per il bambino, delle deliziose zuppe. La bontà del cibo che lo sconosciuto prepara non passa inosservata agli occhi della piccola comunità che anima quella periferia desolata e Mr Long presto si ritrova, suo malgrado, a cucinare di casa in casa per gli allegri e scombinati abitanti del villaggio. Il talento culinario dello straniero misterioso è tale da portare i suoi vicini a pensare di trarne profitto e realizzare una vera e propria attività gastronomica: tutti insieme decidono di costruire un carretto per servire in strada i deliziosi noodles taiwanesi e ognuno si fa carico di trovare gli ingredienti necessari.
Per quanto sgomento di fronte a tutto ciò che sta accadendo, Long si lascia trascinare in questa inaspettata avventura che gli offre l’opportunità di mettere da parte i soldi necessari per salire sulla prima nave che lo riporterebbe a casa. Questa parentesi della sua vita, del resto, non sembra dispiacergli, visto il rapporto di sincero affetto che ormai nutre per il piccolo Jun; inoltre non resta indifferente nemmeno di fronte alla travolgente simpatia degli abitanti del villaggio, nonostante le difficoltà di comunicazione. Anche con la mamma di Jun, che lui ha aiutato a disintossicarsi, forse potrebbe nascere qualcosa di più di un’ amicizia. Ma mentre la nuova vita di Long e di Lily sembra spalancare le sue porte e seminare l’illusione di un futuro diverso, il passato torna prepotentemente per entrambi a chiedere il conto.
Sabu ha dichiarato: “culture diverse generano personalità diverse, punti di vista differenti, modi di fare differenti e persino preferenze culinarie differenti. Ma ci può sempre essere qualcosa in comune, anche qualcosa di così semplice come una zuppa di noodles e carne. Se qualcuno si trova immerso in una cultura diversa non è detto che non possa trovare armonia. Possiamo sentirci nostalgici guardando un panorama mai visto prima, ma è anche possibile per noi simpatizzare con le storie delle persone che vivono in un Paese differente dal nostro. Relazionarsi con gli altri non sempre genera ansia o paura. In Mr Long, c’è un momento dove Long, Jun e Lily passeggiano insieme, spensierati e felici, liberi da ogni ansia”.