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Nimby, la nuova tagliente critica sociale di Teemu Nikki

Da martedì 14 dicembre – sia nelle sale cinematografiche italiane che sulla piattaforma digitale IWonderfull.it – sarà disponibile alla visione Nimby – Not In My Backyard, il film scritto e diretto da Teemu Nikki – reduce dal grande successo di pubblico e critica alla 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove ha conquistato il premio della sezione Orizzonti Extra con Il cieco che non voleva vedere Titanic – che ha come protagoniste le attrici Susanna Pukkila e Almila Bagriacik. Nimby è una commedia nera in cui, come sempre, il regista finlandese trova gli spunti per parlare del mondo contemporaneo con grande intelligenza e tagliente critica sociale.

Il film

Mervi (Susanna Pukkila) si reca nella sua città natale in Finlandia, con la sua ragazza tedesco- iraniana Kata (Almila Bagriacik), per affrontare i suoi genitori e uscire allo scoperto. Lì, scopre che non è l’unica a nascondere segreti. Le due ragazze si ritroveranno in mezzo al caos sociale in una comunità di criminali, preti bisessuali, attivisti, razzisti, rifugiati, alcolizzati e tossicodipendenti. Infine, irromperà un gruppo bellicoso di neonazisti.

Teemu Nikki racconta…

Non direi che mi piace parlare con persone credono o che la pensano diversamente da me. È molto più facile stare con il mio stesso tipo di persone. Parlare con persone che sono d’accordo con me su tutto. Così non ho bisogno di mettere in discussione i miei pensieri. Inoltre, odio quando mi rendo conto di aver avuto dei pregiudizi verso persone diverse da me. Queste sono le ragioni per cui ho fatto questo film. Voglio cambiare. Voglio avere una mentalità più aperta e lasciare che ci siano persone diverse nel mio giardino“.

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Nimby inizia con “due ragazze che si incontrano” – una storia d’amore. Si trasforma in una metafora del mondo di oggi pieno di pregiudizio e razzismo. È più facile vivere secondo le tue convinzioni che cambiare i tuoi pensieri. Molte persone si fortificano nei loro castelli, con persone simili a loro. Questi castelli fungono da base per il razzismo, e anche per le guerre. Il messaggio del film Nimby è che nel profondo, siamo tutti uguali. Ma quando smettiamo di comunicare, diventiamo diversi. Le persone devono essere in grado di parlare e ascoltarsi, anche se la pensano diversamente“.

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