Un’opera murale dal titolo oMaggio, significativo ricordo di Mariella Lo Giudice nei dieci anni della sua scomparsa, rinnova una volta di più il volto del Teatro Stabile di Catania e il segno della sua presenza nel contesto cittadino, grazie ad un progetto tutto al femminile che tiene insieme le arti visive e quelle teatrali. Il murale che è stato “svelato” sulla facciata laterale dell’edificio della Sala Verga è stato realizzato dalle MaleTinte con il patrocinio dell’Accademia di Belle Arti e il supporto del Teatro Stabile di Catania.
«Sedici artiste del territorio, diverse fra loro per storia e segno, ma unite da una dedizione, da un talento e da un’appassionata adesione all’arte come pratica vitale, donano alla città di Catania un rampicante rosa di dolcezza e potenza», racconta l’attrice e artista Lydia Giordano, che ha promosso il progetto. In poche settimane di lavoro, Virginia Caldarella, Irene Catania, Valeria Cariglia SinMetro, Claudia Corona, AnnaChiara Di Pietro, Francesca Franco, Lydia Giordano, Martina Grasso, Iolanda Mariella, Ljubiza Mezzatesta, Roberta Normanno, Marinella Riccobene, Monica Saso, Uta Dag, Alice Valenti, Agata Vitale hanno realizzato un intreccio: ciascuna artista ha lasciato entrare le compagne nel proprio disegno e ha tracciato il proprio disegno in ascolto dell’altra. Perché oMaggio? Perché maggio era il mese di Mariella Lo Giudice, attrice appassionata e complessa, generosa e presente, punto di riferimento per generazioni di catanesi. «Ed è anche il mese dei fiori – racconta ancora la Giordano -, della rinascita instancabile dopo l’inverno, della Madonna, della primavera, di api, bestie, farfalle, occhi che si riaprono, mani che donano al quartiere e alla città. Nel murale è nascosto un omaggio a Franco Battiato che parlava della morte come di una stanza accanto e del teatro come luogo del qui e dell’oltre. Fragile e mutevole, Mariella riesce, nelle compagne, a non morire mai».
«La prima volta che ho visto il Teatro Verga ho pensato che l’edificio era adatto ad un murale – commenta il direttore del Teatro Stabile di Catania Laura Sicignano:- la storia di questo genere artistico è molto affascinante: una libera espressione artistica rivolta a chiunque, che evidenzia l’identità del luogo, divenendo anche richiamo di turismo culturale. Catania ha una bella tradizione legata ai murales e quest’opera contribuisce a proseguirne il cammino. Abbiamo accolto quindi con entusiasmo la proposta di Lydia Giordano e il progetto delle MaleTinte, che celebra Mariella Lo Giudice attraverso un’opera piena di vitalità, di immediata fruizione, che mi ha fatto pensare a Frida Khalo, all’art brut, a certe opere di Henri Rousseau, all’arte devozionale popolare. ‘La tradizione è custodire il fuoco, non adorare le ceneri’, diceva Gustav Mahler. Se il teatro è l’arte più effimera, questo murale lascia un segno permanente nella memoria della città, una lampo di luce colorata nel quartiere, un guizzo di scatenata fantasia per chiunque vi passi davanti».
Tra le cose che rendono quest’opera ancor più significativa c’è il fatto di rappresentare una vera e propria best practice di rete tra donne, come sottolinea la prof.ssa Lina Scalisi, nella sua doppia veste di presidente dell’Accademia delle Belle Arti di Catania e di vice presidente del Teatro Stabile: «Una rete spontanea, autenticamente sinergica, capace di sprigionare una creatività densa di stratificazioni di significati legati alla memoria e al futuro, ci consente di regalare oggi alla città di Catania il segno di una trasformazione possibile. Rendiamo la bellezza visibile, facendo dialogare tra loro le arti e le idee».