Il Cervino CineMountain, il festival internazionale del cinema di montagna in programma dal 4 al 12 agosto 2018 a Cervinia-Valtournenche, diventa palcoscenico per l’anteprima mondiale di Parasol Peak, il film e album del compositore austriaco Manu Delago, batterista e percussionista di Björk e Anoushka Shankar e virtuoso dell’hang, realizzato con altri sette musicisti-alpinisti, durante una spedizione sulle vette austriache. Strumenti musicali diventano gli elementi naturali e l’attrezzatura da montagna, per un esperimento al limite.
Una spedizione di cinque giorni, sulle Alpi austriache, otto musicisti-percussionisti con la passione per la montagna, utilizzando caschi, rampini e moschettoni, acqua,sassi, legno e tronchi come strumenti, suonano seduti sul greto di un fiume o sulle rive di un lago, aggrappati nella cavità di una roccia a quasi 2000 metri, a cavallo di un vetta, in cordata lungo la parete, sul ghiacciaio a quasi tremila con la temperatura che tocca lo zero. È Parasol Peak, la sfida al limite del compositore e percussionista Manu Delago, un album ma soprattutto un film che sarà presentato in anteprima mondiale al Cervino CineMountain sabato 11 agosto.
Un progetto realizzato interamente in acustica (la strumentazione elettrica è servita solo per la registrazione), con l’utilizzo degli elementi naturali quali acqua, rocce e alcuni attrezzi da montagna come caschi, rampini e moschettoni trasformati, per l’occasione, in strumenti musicali. Un album e un film realizzati nel profondo rispetto degli elementi e dello scenario, sempre diverso, dal lago, al bosco, alla vetta, alle prese con le difficoltà dovute alla temperatura, che ogni giorno sfiorava lo zero, e alla fatica. Musica e natura si fondono nella suggestione di un unico suono, un unico ambiente che trasmette tutta la sua potenza e la sua armonia.
Parasol Peak è il racconto di un’esplorazione alpinistica e musicale che ha portato il gruppo di musicisti a eseguire e registrare una serie di brani, appositamente composti, in luoghi diversi, adiverse altitudini e con strumenti classici abbinati ai suoni prodotti da elementi naturali e attrezzature da montagna. Ispirati dallo scenario che li circondava gli otto musicisti hanno suonato affrontando le basse temperature – sempre tra 0 e 5 gradi – e la stanchezza, che hanno reso più complicate le performance: “a volte suonavamo pensando a non rischiare la vita”, ricorda Delago.
Difficile anche l’impresa di riprendere in una situazione così al limite, come spiega il regista e produttore Johannes Aitzetmüller: “a volte potevamo filmare solo fino a due riprese, perché gli strumenti erano nuovamente scordati o le dita troppo fredde o il vento gelido soffiava troppo forte. L’ingegnere audio, Michael Reisigl, ha installato una rete di registratori, cavi e microfoni dappertutto. Le riprese dovevano andar bene al primo colpo, non c’era tempo e modo di rifarle”.
Ciò che ha preso forma, da quello che si è rivelato un vero e proprio esperimento, è un album (presentato il prossimo 29 luglio) dai suoni naturali, ruvidi ma di qualità, che trasmettono tutta l’intensità dell’esperienza e della passione per la sfida ad un palcoscenico sul quale non sono ammessi errori. E un film maestoso, dalle atmosfere in continuo confondersi di suoni ed elementi naturali, musica e scenari suggestivi, un racconto mozzafiato di un’esperienza irripetibile. Manu Delago sarà anche il protagonista dell’evento di chiusura del Cervino CineMountain 2018, un concerto in omaggio del grande regista Ermanno Olmi, recentemente scomparso.