(Photo by Michael Tighe/Hulton Archive/Getty Images)

Patrick McGilligan racconta tutto Jack Nicholson

(Photo by Michael Tighe/Hulton Archive/Getty Images)

A partire da stasera, il canale Studio Universal (Mediaset Premium DT), ogni martedì alle 21.00, festeggia gli 80 anni di Jack Nicholson (il prossimo 22 aprile), uno degli attori maggiormente premiati nella storia del cinema, con quattro celebri film (in ordine: Easy Rider, L’Onore dei Prizzi, Le Streghe di Eastweek e Ironweed). ed un Focus realizzato dal Canale con un’esclusiva intervista a Patrick Mc Gilligan, suo biografo, autore di Jack’s Life.

Jack Nicholson

Jack Nicholson

Lo stesso biografo, all’inizio del focus, lo descrive così:

McGilligan: “Io dico che è davvero il Bogart della nostra generazione e dico che è un Bogart con le lacrime perché in molti film piange, mostra le sue emozioni, mentre Bogart è famoso per non farlo. Il suo lavoro è così profondo e la sua personalità così notevole… davvero per me è il nostro Bogart”.

Jack Nicholson nasce in New Jersey il 22 aprile 1937 e la composizione della sua famiglia è piuttosto complessa, tanto che Jack scoprirà solo in età adulta da un giornalista del “Time” la verità sulle sue origini: la sorella June è in realtà sua madre, che lo ha partorito a soli 16 anni dopo una breve relazione con lo showman di origini italiane Donald Furcillo, mentre quella che credeva sua mamma Ethel è sua nonna.

McGilligan: “è cresciuto con sua nonna che fingeva di essere sua madre e sua madre che fingeva di essere sua sorella, ma in realtà Jack ha avuto un’infanzia molto molto felice, perché tutti lo amavano e lo trattavano come l’unico ragazzo in casa, dal momento che il padre era scappato ed era diventato un alcolizzato. Ma è cresciuto in un ambiente molto amorevole ed è una bella immagine dell’America”.

"Easy Rider"

“Easy Rider”

Dopo il liceo, Jack insegue il suo sogno di diventare attore e si trasferisce a Hollywood, dove inizia una lunga gavetta. Il suo debutto nel cinema risale al 1958 con The Cry Baby Killer diretto da Jus Addiss e il suo primo memorabile ruolo è quello dell’eccentrico avvocato George Henson in Easy Rider di Dennis Hopper del 1969. Il suo strampalato discorso sui Venusiani rimane celebre e gli consente di ottenere una candidatura all’Oscar come miglior attore non protagonista.

McGilligan: “E’ incredibilmente affascinante sin dal primo momento in cui appare nel film e il film aveva bisogno di un personaggio del genere. Porta il suo messaggio e dice ciò che gli altri due personaggi non possono esprimere: che l’America sta perdendo le sue migliori personalità in vari modi. È un attore che lavora sodo in modo incredibile, che era pronto per l’impatto con la celebrità. Sembrava così sciolto davanti alla telecamera da far eclissare Fonda e Hopper, i protagonisti del film. Ha davvero creato lui il film”.

Dopo Easy Rider la sua carriera viene lanciata improvvisamente e Jack Nicholson diventa uno degli attori più richiesti a Hollywood. Gli anni successivi sono un susseguirsi di nomination agli Oscar, grazie a film come Cinque Pezzi Facili di Bob Rafelson, L’Ultima Corvè di Hal Ashby e Chinatown di Roman Polanski.

Jack Nicholson

“Qualcuno Volò Sul Nido Del Cuculo”

È nel 1975 che Nicholson riesce finalmente a strappare all’Academy il premio Oscar come Migliore Attore Protagonista per la straordinaria interpretazione dell’internato in un ospedale psichiatrico in Qualcuno Volò Sul Nido Del Cuculo di Milos Forman.

McGilligan: “Qualcuno Volò Sul Nido Del Cuculo è una vera e propria impresa cinematografica collettiva, con un sacco di improvvisazione durante la recitazione da parte sia di Jack che di tutti gli altri interpreti”.

Nei primi anni Ottanta Nicholson interpreta nuovi indimenticabili ruoli, come quello dello psicopatico Jack Torrance in Shining di Stanley Kubrick o il ruolo romantico in Voglia di Tenerezza di James L. Brooks, grazie al quale conquista la sua seconda statuetta nel 1983 come miglior attore non protagonista.

McGilligan: “Ha vinto per Voglia di Tenerezza, interpretando il tipo di personaggio che nessuno avrebbe immaginato.  Era romantico, dolce, gentile, una sorta di fallito innamorato di Shirley MacLaine. Un personaggio senza il quale il film avrebbe avuto molto meno umorismo e calore”.

Negli anni successivi Nicholson veste con talento e disinvoltura i panni dei più disparati personaggi: il malvivente nella grottesca caricatura della mafia italo-americana L’Onore dei Prizzi, in cui recita con la compagna storica Anjelica Huston, diretti dal padre di lei John; il folle Joker nel film Batman di Tim Burton; il senzatetto in Ironweed di Hector Babenco e il diabolico Daryl ne Le Streghe di Eastwick di George Miller.

"Qualcosa è Cambiato"

“Qualcosa è Cambiato”

Nel 1997 Jack Nicholson vince per la terza volta il Premio Oscar, il secondo  come attore protagonista, per l’interpretazione del lunatico scrittore in Qualcosa è Cambiato, nuovamente diretto da James L. Brooks.

McGilligan: “Vince come miglior attore per Qualcosa è Cambiato, un film molto complicato, difficile, una commedia drammatica impegnativa con lui che recita uno dei suoi ruoli più irascibili e in qualche modo antipatici e durante tutto il film cerca gradualmente di fare in modo che lo comprendiamo e apprezziamo”.

Il successo di Nicholson è inarrestabile, ma le notizie che circolano su Jack non riguardano solo la sua carriera cinematografica. Riviste e tabloid non perdono occasione, infatti, per riportare indiscrezioni sulla sregolata vita privata e sentimentale dell’attore.

McGilligan: “Non è possibile fare un calcolo delle sue amanti, ma alla fine è diventato sessualmente molto attivo con tante fidanzate e relazioni più o meno lunghe. Molti suoi amici di lunga data hanno messo su famiglia, ma Jack sa come riempire questo buco con la felicità, lui sa cosa è divertente per lui, che si tratti di sciare o andare alle feste o viaggiare verso l’Europa. Nonostante sia stato comunque sposato e abbia avuto dei figli, non è quello il ruolo per cui è nato, nella vita reale o sullo schermo… la paternità, l’essere un marito fedele, non sono cose che gli appartengono”.

"Come Lo Sai"

“Come Lo Sai”

La notizia che il pubblico spera di ricevere presto, però, è quella di un ritorno sugli schermi di Nicholson, dopo la sua ultima interpretazione nel film Come Lo Sai di James L. Brooks del 2010. Dopotutto, Jack non sembra affatto risentire degli acciacchi della sua età…

McGilligan: “Adoro l’aneddoto di una donna che blocca lui e Danny DeVito sulla via del campo da golf e dice “Oh signor Nicholson, ci dispiace così tanto per i suoi problemi di memoria, amiamo lei e i suoi film e speriamo che si senta meglio”. Così Jack le gira intorno, recita un lungo monologo di Shakespeare a memoria e poi le dice: “Signora, il mio cervello sta bene!” e se ne va a giocare a golf con Danny DeVito”.

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