Il prossimo 30 ottobre, con l’arrivo di Halloween, arriva al cinema Un Fantasma Per Amico, la prima trasposizione cinematografica del celebre libro per ragazzi Il Piccolo Fantasma scritto da Otfried Preußler. Una storia di amicizia, tolleranza, unione e coraggio con protagonista un piccolo e vivace fantasma bianco di cui nessuno crede la reale esistenza. Il film è diretto da Alain Gsponer, alla sua prima pellicola fatta per i ragazzi.
La storia vede così protagonista questo fantasmino che vive di notte nel castello di Eulenstein. Ha un unico desiderio, quello di vedere com’è il mondo alla luce del giorno. Una notte s’imbatte in tre ragazzini che hanno organizzato un’escursione al castello e si trova con stupore, per la prima volta, di fronte a degli esseri umani. Il giorno seguente, quasi per magia, il fantasma si sveglia in pieno giorno, ma scopre a malincuore che gli abitanti della citta invece di accoglierlo, come si aspettava, alla sua vista si spaventano e iniziano a dargli la caccia. Gli unici a cui può chiedere aiuto sono i tre ragazzi della notte precedente.
Il libro di Otfried Preußler è stato pubblicato per la prima volta nell’agosto del 1966, edito dalla casa editrice Thienemann. Ha venduto circa 3 milioni di copie (tradotto in 32 lingue), ed ha avuto anche un adattamento radiofonico.
Vi riportiamo di seguito un estratto dell’intervista rilasciata dal regista del film, Alain Gsponer.
Lei è conosciuto per film drammaticia come Das Wahre Leben, ma questo Un Fantasma Per Amico è il suo primo vero film per famiglie. Quali sono gli ingredienti per fare il perfetto film per famiglie?
I film per bambini hanno una vita più lunga rispetto ai film normali. Nella realizzazione bisogna fare molta attenzione a rendere il film senza tempo. Fra 10 anni questo film si dovrebbe poter vedere ancora senza problemi. Per questo nel mio film rinunciamo a tutti i dettagli tecnici che potrebbero indicare quando è stato girato il film. La stessa cosa vale per le pettinature dei bambini, abbiamo voluto che fossero classiche, quelle che ritornano sempre di moda. Era importante trovare una trasposizione che comunicasse la felicità di vivere e l’energia del piccolo fantasma in modo da coinvolgere sia il pubblico giovane che quello adulto.
Ha dei ricordi di Un Fantasma Per Amico legati alla sua infanzia?
Il libro mi è stato letto all’asilo. Mi ricordo che stavamo tutti seduti in cerchio e ascoltavamo la maestra. Ho sempre amato l’atteggiamento sfacciato del fantasma e riuscivo a ricordare benissimo la scena con Holzinger all’incrocio, l’inseguimento dei bambini e la trasformazione del fantasma.
Quale libro di Otfried Preußler vorrebbe adattare per il cinema?
Mi piacerebbe molto fare un film tratto da Der Kleine Wassermann – Il Bimbo d’Acqua.
“Quando si gira un film per famiglie è permesso andare oltre: le stanze del castello sono più grandi, i costumi vengono disegnati in maniera più esagerata. Si può, e si deve, essere più coraggiosi”
Alain Gsponer