Dopo essere stato presentato in concorso all’ultima Berlinale e, in anteprima italiana, al Biografilm Festival, giovedì 25 agosto uscirà nelle sale italiane Rimini, la nuova pellicola diretta da Ulrich Seidl, un film pungente, un ritratto spietato del mondo in cui viviamo ma sensibile alla caducità dell’esistenza. Un grande affresco d’autore, in bilico tra sordido ed epico.
Il film
Richie Bravo (Michael Thomas), ex stella della musica tradizionale austriaca, è un attempato cantante che vive in una villa un tempo sontuosa e si esibisce per pochi soldi in tristi alberghetti di Rimini, accogliendo annoiate comitive di anziani, e arrotonda come gigolò per alcune spettatrici solitarie, spendendo le residue energie erotiche. In occasione del funerale della madre, rincontra il padre (Hans-Michael Rehberg), affetto da demenza senile, che si trova in una casa di riposo in Austria, e il fratello minore Ewald (Georg Friedrich). Ma la sorpresa arriverà con la comparsa di una ragazza, a sottolineare ancora una volta come tutti gli uomini sono prigionieri del loro passato. Se da una parte Richie Bravo cerca di far rivivere la sua fama passata in Rimini sulle coste adriatiche italiane, dall’altra suo fratello Ewald cercherà di costruirsi una nuova vita all’estero, in Romania, trama che sarà sviluppata in Sparta, il secondo film del dittico, già annunciato da Seidl.
La squadra di Seidl
Seidl ha costruito il personaggio di Richie Bravo addosso a Michael Thomas, alla sua capacità vocale e alla sua fisicità. Il regista lo aveva visto, infatti, 17 anni fa in Ucraina mentre si esibiva con la sua band, ammaliando il pubblico mentre cantava My Way di Frank Sinatra. Anche per questo film, che segna il suo ritorno alla narrativa dopo due documentari, Ulrich Seidl ha lavorato con la sua fedele squadra. Con Veronika Franz, con la quale scrive le sceneggiature da 25 anni a partire da Dog Days, con il cameraman Wolfgang Thaler, che è il suo partner ideale perchè utilizza il minor numero possibile di attrezzature per l’illuminazione e per la macchina da presa per essere pronto in ogni momento a cambiare il programma delle riprese, con Andreas Donhauser e Renate Martin, responsabili del design della produzione, che ben sanno soddisfare il suo gusto estetico.
Una società abbandonata
Quello di Seidl è un ritratto multigenerazionale magistralmente nichilista di una società abbandonata, un ritratto esperto di degenerazione, ma invariabilmente con una svolta comica e probabilmente un pizzico di crudeltà. La spiaggia romagnola coperta di neve, i paesaggi nebbiosi, gli alberghi decadenti di questo Rimini ispirano a Ulrich Seidl nuove derive esistenziali dove squallore e lusso, rimpianto e egocentrismo, sono due facce di una stessa medaglia.