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Rosanero, il boss e la bambina nella favola soft-dark di Andrea Porporati

Lo scorso 25 luglio 2022 al Giffoni Film Festival è stato presentato in anteprima Rosanero, la nuova commedia Sky Original diretta da Andrea  Porporati che ha scritto il soggetto e l’ha sceneggiato con Salvatore Esposito che ne è protagonista insieme alla piccola Fabiana Martucci al suo debutto cinematografico. Il film – prossimamente su Sky – è tratto dall’omonima opera letteraria di Maria Tronca che racconta una favola moderna dai toni leggeri con qualche elemento dark che, attraverso un imprevedibile e  inaspettato scambio d’identità, dà vita a una commedia degli equivoci adatta a tutta la famiglia con un finale a sorpresa  dove il bene e il male si ribaltano di continuo.

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Il film

Totò (Salvatore Esposito), quarant’anni, è un boss emergente della criminalità organizzata del napoletano. Rosetta (Fabiana Martucci) è una ragazzina di nove anni, che fa la quinta elementare. Una mattina Totò viene colpito al capo da un proiettile. In quello stesso istante Rosetta cade da un’altalena e batte la testa. La bambina e il boss vengono operati. Ma quando si risvegliano dal coma entrambi sono cambiati. Totò, il camorrista, si sveglia nel corpo di Rosetta, Rosetta si sveglia nel corpo di Totò. Una bambina gentile e amante della danza classica nel corpo di un gangster. Un gangster in quello di una bambina.

Andrea Porporati racconta…

“Quando ho letto Rosanero il bel romanzo di Maria Tronca, mi è subito tornata in mente I Vestiti Dell’Imperatore, la celebre favola di Hans Christian Andersen. E mi è venuta voglia di trarne l’ispirazione per un film, in cui si racconta di uno scambio d’anima tra due persone che più diverse tra di loro non potrebbero essere: una bambina, Rosetta e un camorrista, Totò. La stessa mattina Totò e Rosetta escono di casa. Lui subisce un attentato, lei cade dall’altalena e batte la testa. Entrambi finiscono in coma e vengono operati l’uno a fianco dell’altra, nello stesso ospedale. Quando si svegliano, a seguito di una sorta di beffardo miracolo, l’anima, la personalità del violento, prepotente Totò si ritrova imprigionata nel fragile, delicato corpo di Rosetta. E Rosetta, tutta grazia, sensibilità, femminilità, si ritrova nel brutale, maschile corpo di Totò“.

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“Solo loro se ne accorgono e ciascuno si trova a vivere la vita dell’altro. E, superato lo choc iniziale, come nella favola di Andersen, lo sguardo della bambina si posa sul clan camorristico di Totò e lo “spoglia” di tutta la sua pretesa potenza, mettendone a nudo la miseria e l’involontaria comicità. La storia mette uno di fronte all’altro il maschile (inteso nel suo senso più travisato, di protervia, aggressività, prepotenza) e il femminile (inteso nel senso della comprensione, della disponibilità, della attenzione agli altri, qualità ovviamente non solo femminili, ma ritenute indegne di un vero macho, almeno in una certa sottocultura). I due protagonisti si sono “scambiati” le personalità, studiandosi, catturando l’immagine e il cuore l’uno dell’altra, come in uno specchio magico“.

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