Saoirse Ronan e Margot Robbie sono le straordinarie protagoniste di Maria Regina di Scozia – Mary Queen Of Scots, l’esordio registico di Josie Rourke nato dalla sceneggiatura di Beau Willimon. Il film, da oggi in sala, è basato sul pionieristico volume Queen of Scots: The True Life of Mary Stuart dello storico John Guy, che ha rivelato nuove prove sulle vite di Maria ed Elisabetta, il film ricostruisce la storia di due Regine divise dal potere con una formula che riesce a offrire una lettura moderna delle questioni femminili.
Il film
Nata cattolica, in tempi di grande fermento religioso, appena nata, Maria Stuarda (Saoirse Ronan) è spedita nella Francia cattolica per proteggerla. A 15 anni, Maria sposa l’erede al trono di Francia. Divenuta Regina di Francia a 16 anni, a 18 rimane vedova, ma respinge ogni proposta di matrimonio e sceglie di tornare nella natia Scozia, per reclamare il trono che le spetta. In assenza di Maria, i Protestanti hanno preso il controllo della Scozia, e il fratellastro Moray (James McArdle) ha governato al suo posto. Il potente John Knox (David Tennant) è alla guida del fronte protestante in Scozia ed è convinto che una donna alla guida di una monarchia sia un reato contro natura e contro la volontà di Dio. Mentre in Inghilterra, la cugina di Maria, la Regina Elisabetta (Margot Robbie) affronta la pressione di doversi sposare e dare vita a un erede, in Scozia, Maria affronta cospirazioni, rivolte civili e un gruppo di donne che mette sotto costante cattiva luce la sua condotta sessuale.
Maria ha, dalla nascita, pretese sul trono di Elisabetta. Le due Regine vivono una fascinazione reciproca: solo loro possono capire cosa significhi essere donne e guida della propria politica. Maria offre amicizia e un accordo che definisca ruoli e zone, ma la sanguinolenta e intensa politica delle loro corti non farà che allontanarle. Maria, sfidando i suoi consiglieri e la volontà del regno inglese di vederla sposata, diventa madre di Giacomo I, erede per entrambi i regni. Dopo la sua nascita, si ricreano le condizioni di un’alleanza pacifica, ma i nemici di Maria sono ormai troppi ed Elisabetta è turbata dalla crudeltà e violenza della corte che circonda Maria. Le due donne prendono scelte molto diverse su matrimonio, maternità e autorità politica. Per queste posizioni entrambe rimarranno figure immortali nella storia.
Un esempio storico per le donne di potere nel mondo moderno
Basato sulle ricerche di John Guy sulla vita della Regina scozzese, Maria Regina di Scozia libera la sua figura dai preconcetti che la dipingevano come una monarca debole o sessualmente promiscua. In questa opera dalle tinte drammatiche, che rappresenta il debutto cinematografico di uno dei migliori talenti del teatro inglese, Josie Rourke, sono descritti i conflitti e le ribellioni di Maria nei confronti di una corte di uomini che non ha mai cessato di tramare alle sua spalle per farla cadere. La storia svela anche gli elementi più intimi del suo rapporto con la cugina, la Regina Elisabetta I: due donne toccate da un privilegio unico che le ha costrette a cimentarsi in una sfida unica per ottenere il potere massimo, fra sacrifici contrastanti e duri prezzi da pagare, in un universo composto da soli uomini.
La parità di genere
La storia della vita di Maria, inclusi i rapporti con Elisabetta, hanno anche una grande risonanza sulla contemporaneità. Tim Bevan, tra i produttori del film, sottolinea: “l’obiettivo era di realizzare un film su due donne che affermano la propria autorità in un mondo dominato dagli uomini, imparando a proprie spese la gestione del potere e rischiando di essere anche manovrate dalle persone che le circondano. Ci è sembrato incredibilmente attuale sul tema della parità di genere e di tutte le questioni che riempiono quotidianamente i mezzi di comunicazione. Queste sono donne che lottano con forza per il potere, per la politica, per l’amore, per tutte le cose con cui continuano a lottare ogni giorno”. Anche la regista Josie Rourke è della stessa idea: “per migliorare oggi le vite delle donne, dobbiamo iniziare a raccontare nuove figure storiche che possano ridefinire l’immaginario emozionale, simbolico e politico delle donne”.
Due facce della stessa moneta
Questo film si dirige verso un incontro verosimile fra le due, seppure Maria viva nella mente di Elisabetta attraverso tutta la storia, scavando nella sua coscienza, determinando le sue scelte, in tutti gli aspetti della sua vita. Solo loro possono realmente e pienamente capirsi. Anche se si muovono in maniera molto differente, queste due donne rappresentano due facce della stessa moneta: “il film è chiaramente molto focalizzato su Maria – osserva la Rourke – ma come Batman ha un suo Joker e Sherlock Holmes si batte con Moriarty, Elisabetta è una controparte psicologica molto stimolante”. La regista aggiunge: “quella era una stagione patriarcale, eppure la storia che abbiamo raccontato era incredibilmente moderna. Il film esprime una grande testimonianza di forza femminile, senza nascondere gli immensi sacrifici che queste due donne hanno subito per condurre la lotta per diventare Regina”.
Il libro di John Guy
Queen of Scots: The True Life of Mary Stuart, la biografia scritta dallo storico John Guy, esplora il tentativo di Maria di conquistare il trono e la disfatta della sua minaccia al regno di Elisabetta. Il libro ha portato una nuova prospettiva sulla sua vita, recuperando la sua reputazione, messa in dubbio da chi la circondava e voleva proporla come una guida debole e una Regina incline alla promiscuità sessuale. Guy ha invece proposto una prospettiva differente rispetto a quanto fatto da altri storici: “ho iniziato a realizzare che i rapporti di potere fra le due Regine hanno offerto un’immagine totalmente errata di Maria – chiarisce – Maria ha subito una campagna sistematica di screditamento condotta dagli Inglesi e pensata da William Cecil. È stato lui a raccogliere le informazioni che sono arrivate nelle nostre mani e leggendole si può capire come abbia voluto arrivare alle conclusioni che conosciamo. Ma certamente, guardando i dettagli, diventa evidente che c’è margine per un’altra versione. È diventato importante per il mio lavoro poter raccontare la vera storia di Maria perché è spesso stata vittima di un pregiudizio. Le fonti sono tutte disponibili e avevano solo bisogno di essere portate alla luce”.
L’incontro delle Regine
Per centinaia di anni sono state raccontate le vite di Maria ed Elisabetta e Maria Regina di Scozia propone un immaginario incontro fra le due Regine. La scena è uno dei fulcri emotivi del film e il culmine drammatico dell’intera storia. La scelta creativa di portare Maria ed Elisabetta a guardarsi in faccia permette di esprimere l’umanità che queste due figure femminili hanno espresso nel loro rapporto, perché non nemiche mortali, ma di fatto intenzionate a trovare un accordo. Viene ribaltata l’idea di due donne che si scontrano da rivali e offre nuove prospettive sulle loro vite. Anche se la storiografia non offre prove che le due donne si siano mai incontrate, ci sono stati drammaturghi che hanno immaginato questo incontro. In passato sul palcoscenico c’è stato Mary Stuart, lo spettacolo di Friedrich Schiller, e Maria Stuarda, l’opera di Donizetti. “La scena ci è sembrata assolutamente necessaria, perché prima non si riescono a capire a pieno le emozioni vissute: queste sensazioni emergono solo quando possono guardarsi direttamente negli occhi” spiega Josie Rourke.
Lo storico John Guy aggiunge: “Maria ha sempre mantenuto una posizione, come anche Elisabetta la maggior parte delle volte, di potersi confrontare serenamente da donna a donna, con l’obiettivo di poter appianare le loro differenze. Per certi versi è la versione della parentela nella famiglia Tudor: entrambe sono costrette a gestire le stesse situazioni, incluse le tensioni religiose e le cospirazioni. Il modo in cui si incontrano nel film è straordinario, e di fatto la verità non è lontana da questa versione”.
Nel cinema si può…
Nel 2010, sono venuti alla luce nuovi documenti storici, in particolare una lettera in cui Elisabetta si rivolge a Maria, da donna a donna, come “sorelle Regine”. Nel testo fa riferimento al profondo affetto che in passato aveva provato per la cugina e all’idea che le due Regine governassero come vicine nella stessa isola. Elisabetta maledice i conflitti e la gelosia che le hanno divise e chiude suggerendo a Maria di valutare una riconciliazione in extremis: con il suo favore avrebbe mandato uno dei suoi segretari a iniziare la trattativa. Conclude John Guy: “anche se sappiamo che un incontro fra le due non si è mai tenuto, la possibilità è stata comunque concreta”. Nel film le due si incontrano, è questo il bello del cinema.