Susan Sarandon, Naomi Watts ed Elle Fanning sono le straordinarie protagoniste di 3 Generations, il film di Gaby Dellal presentato in anteprima, e con successo, alla 11. Festa del Cinema di Roma nella sezione Alice nella Città.
Ray (Elle Fanning) ha 16 anni e si sente un ragazzo. Vive insieme alla madre single, Maggie (Naomi Watts), la nonna Dolly (Susan Sarandon) e la sua compagna di lunga data, Frances (Linda Emond). Preoccupata all’idea di un altro anno nella stessa scuola, Ray ha deciso di iniziare la terapia ormonale per trasferirsi in un’altra scuola e vivere un nuovo inizio come un ragazzo. Maggie comprende e supporta la sua decisione dimostrandosi pronta a fare tutto ciò di cui Ray ha bisogno.
Sebbene Dolly sia un’esasperata bohémienne liberale, la scelta di Ray è per lei difficile da accettare e da comprendere. Poiché minorenne, Ray non può iniziare il processo di transizione fisica senza il consenso di entrambi i genitori biologici. Per Maggie questo significa dover rintracciare, dopo anni, il suo ex-compagno Craig (Tate Donovan), mettendo a repentaglio il suo equilibrio. Temendo che il suo futuro e la sua felicità possano scivolare via, Ray decide che è il momento di agire e prendere in mano la propria vita.
Per 3 Generations, la regista Gaby Dellal si è interessata a quelle persone che crescono figli in contesti familiari “moderni” in cui uno dei membri – un genitore, un nonno o un figlio – era gay o transgender. Una situazione molto attuale che l’ha portata a farsi una domanda: che cosa si prova a crescere un adolescente in una cultura che vive un gran cambiamento relativamente all’atteggiamento verso il sesso e il genere, decenni dopo la rivoluzione sessuale della fine degli anni ’60 e dei primi anni ‘70?
Le sue domande l’hanno portata a creare la storia di tre generazioni – nonna lesbica, figlia etero e nipote adolescente che, pur essendo nata femmina, si sente e vive come un maschio – che vivono sotto lo stesso tetto a New York. “Mi interessava mettere nella stessa casa tre generazioni di cui uno dei membri è una femmina che si sente un ragazzo – spiega Gaby Dellal – la nonna doveva vivere un rapporto appagante e di lunga durata con la sua compagna conquistato dopo anni di falsità, poiché ai tempi della sua giovinezza essere lesbica non era un’opzione possibile“. Al contrario, la sua nipotina adolescente ha già fatto outing come ragazzo transgender e vuole cominciare fisicamente la transizione: “la nonna non riesce a farsene una ragione, al contrario della madre etero e single di Ray che fa del suo meglio per tirar su suo figlio transgender“.
Elle Fanning, la femmina che si sente maschio, ha subito tolto ogni dubbio sul principale tema del film: “non è incentrato sul problema di essere transgender, ma sulle dinamiche della famiglia” commenta. Ray, il suo personaggio, deve confrontarsi ed adattarsi ai tipici comportamenti e problemi maschili. Poiché minorenne (16 anni), Ray non può iniziare la terapia ormonale senza il consenso scritto di entrambi i genitori. Avendo la stessa età del suo personaggio, Elle Fanning ha potuto entrare in empatia con Ray: “è già molto difficile essere un adolescente, scoprire ciò in cui credi e capire chi sei. Per Ray è ancor più difficile poiché è nato nel corpo sbagliato. È stufo di tutto e tutti, sente che è tempo di far qualcosa in modo da poter andare avanti”.
La splendida Elle Fanning ha preso il suo personaggio molto seriamente e con grande responsabilità si è documentata: “quando devi interpretare un ruolo come questo è fondamentale farlo bene, perché rispecchi una intera comunità. Gaby e io ci siamo confrontate con molti ragazzi trans chiedendo loro di raccontarci cosa hanno provato quando hanno fatto outing. Gli adulti sono soliti dire agli adolescenti che sono troppo giovani per prendere una decisione del genere, perché non sanno cosa vogliono davvero, né cosa o chi sono. Ma questi ragazzi lo sanno eccome”.
Ray non ha dubbi su cosa prova e cosa vuole, mentre sua madre Maggie non ne è altrettanto certa. Come afferma l’interprete, Naomi Watts: “Maggie si è sempre impegnata per migliorare la vita di suo figlio, sacrificando un po’ la sua. È una donna intelligente e forte, ma sente che la sfida che l’aspetta è molto più dura di qualunque altra abbia affrontato in precedenza. Desidera fortemente aiutare suo figlio a raggiungere la serenità e felicità che merita”. Maggie lotta per difendere la sua autorità come madre da Dolly. Quest’ultima ha lavorato con numerosi musicisti jazz e accolto molte leggende nella sua casa.
Interpretata da Susan Sarandon, la chic e sofisticata Dolly è il “membro alfa” della famiglia. Come Susan Sarandon stessa dichiara “Dolly è a capo del nucleo familiare in modo molto esplicito, chiaro e a volte indelicato. Ha una personalità creativa, curiosa, inquisitoria e, al contempo, amorevole e narcisistica“. Ray non si aspetta opposizioni al suo cambiamento di sesso da parte di sua nonna anzi la vede come un’alleata naturale essendo una liberale donna lesbica. Ma, come fa notare Sarandon: “essere gay non significa approvare il cambiamento di sesso. Essere gay ha a che fare con l’orientamento sessuale, mentre essere transgender riguarda l’identità. Dolly dà voce a tutti coloro che temono i trattamenti ormonali e gli aspetti medici del cambiamento di sesso”.
Susan Sarandon ha una lunga esperienza come attivista nonché è stata tra le prime a sostenere la comunità gay nell’ambito delle problematiche dell’AIDS nel 1980. Lei pensa che le persone si possano riconoscere in Dolly quando esprime sgomento e perplessità sulla scelta di Ray di cambiar sesso: “quando Dolly esprime le sue obiezioni, dà voce a chi ha le stesse riserve. Infine Dolly comprende che ciò che cambia è solo un aspetto, un dettaglio, non trasforma la persona. Siamo più di sesso, età o colore”.
“Volevo fare un film divertente che illustrasse le prove e le tribolazioni di una famiglia moderna”.
Gaby Dellal