Considerato uno dei migliori film della storia del cinema, solo dal 24 al 27 gennaio tornerà al cinema Schindler’s List, il capolavoro di Steven Spielberg uscito nelle sale di tutto il mondo nel 1993. Basato sul romanzo La Lista di Schindler di Thomas Keneally e sulla vera storia di Oskar Schindler, il film fu girato in bianco e nero e ricevette ben 12 candidature ai Premi Oscar, riuscendo a portarsi a casa 7 statuette tra qui quella per la Miglior Regia e il Miglior Film. Per festeggiare il 25° anniversario, tornerà al cinema restaurato in 4k.
Cracovia, 1939. L’industriale tedesco Oskar Schindler (Liam Neeson), bella presenza e temperamento avventuroso, manovrando i vertici nazisti tenta di rilevare un fabbrica per produrre pignatte e marmitte. Già reclusi nel ghetto di Podgorze, ed impossibilitati a commerciare, alcuni ebrei vengono convinti da Schindler a fornire il denaro per rilevare l’edificio: li ripagherà impiegandoli nella fabbrica, pagandoli con utensili da scambiare e sottraendoli al campo di lavoro comandato dal sadico criminale tedesco Amon Goeth (Ralph Fiennes). Dopo aver ricevuto la breve visita di Emilie (Caroline Goodall), la moglie che subito torna in Moravia vista la vita di libertino impenitente del marito, Schindler, sempre più nelle grazie dell’alto comando nazista e di Goeth, costruisce un campo per i suoi operai, dove le milizie non possono entrare senza la sua autorizzazione.
Infine, scatenatosi lo sterminio, decide di attivare, dando fondo a tutte le sue risorse finanziarie, una fabbrica di granate nella natia Brinnlitz. Con l’aiuto dell’inseparabile Itzhak Stern (Ben Kingsley), il contabile ebreo, compila una lista di 1100 persone ebree perché vengano a lui affidate come operai. Mentre gli uomini arrivano a destinazione, le donne vengono per errore tradotte ad Auschwitz, e solo con grande rischio ed impiegando a fondo risorse e conoscenze, Schindler riesce a strapparle alla morte. Per sette mesi la fabbrica produce appositamente granate difettose, finché l’armistizio non trova l’industriale senza denaro. I suoi operai gli donano un anello d’oro con su incisa una frase del Talmud: “Chiunque salva una vita salva il mondo intero“.
Quando uscì nel 1993, furono decisamente notevoli gli incassi del film, sia negli USA (96 milioni di dollari) che nel resto del mondo (321 milioni di dollari). Per rispetto a tutte le vittime dell’Olocausto, Steven Spielberg rifiutò il suo compenso personale. Oggi, un quarto di secolo dopo, riguardo al ritorno nelle sale del suo film, il regista racconta: “è difficile credere che siano passati 25 anni da quando Schindler’s List è arrivato per la prima volta nelle sale: le storie vere della grandezza e della tragedia dell’Olocausto sono quelle che non devono mai essere dimenticate e le lezioni del film sull’importanza critica di contrastare l’odio continuano ancora oggi. Mi rallegro del fatto che il pubblico sarà in grado di vivere nuovamente questo viaggio sul grande schermo“.