Scritto da Rob McEveety, da giovedì 7 ottobre – distribuito da Koch Media – sarà disponibile in home video (sia in Dvd che in Blu-ray) The Devil Has A Name, il film di Edward James Olmos che torna alla regia con un thriller di denuncia contro l’impero del petrolio ispirato da eventi reali. Nel cast: Kate Bosworth, David Strathairn, Alfred Molina, Martin Sheen, Haley Joel Osment, Pablo Schreiber e il regista stesso Edward James Olmos.
Il film
Rimasto vedovo, al verde e alla deriva, l’agricoltore Fred Stern (David Strathairn) trova un nuovo scopo nella vita quando chiude un affare con Gigi Cutler (Kate Bosworth), un dirigente manipolaotre di una compagnia petrolifera multinazionale. Un giorno viene infatti a scoprire che quella compagnia petrolifera ha inquinato l’acqua della sua fattoria di mandorle. Ma quando la sua crociata contro il potere lo porta in tribunale, Fred deve trovare il modo di sopravvivere e salvare quello in cui crede, evitando la rovina della sua fattoria, della sua famiglia e dei suoi sogni. Con l’aiuto dell’intraprendente avvocato ambientalista Ralph Wegis (Martin Sheen) riuscirà a trovare un senso di giustizia? O il diavolo ha le mani troppo intrecciate nel nostro mondo capitalistico? Attivo da anni su temi ecologici come l’inquinamento dell’acqua, con questo film Olmos realizza una metafora dell’avidità americana che non guarda in faccia a niente e nessuno pur di assicurarsi il massimo guadagno.
Edward James Olmos racconta…
“Quello che sta succedendo al nostro mondo, quello che stiamo lasciando accadere, non è altro che una tragedia. So che è facile sentirsi impotenti nel poterlo fermare, ed è ancora più facile negare che stia accadendo. Ma alla fine della giornata, dobbiamo affrontare il fatto che nessun altro fermerà il cambiamento climatico; nessun altro guarirà questa Terra. Dipende solo da noi. The Devil Has a Name racconta uno dei tanti lati umani di questa titanica crisi globale. Storie come questa devono essere raccontate perché la gente che in qualche modo non è ancora convinta della minaccia esistenziale del cambiamento climatico: ha bisogno di vedere la minaccia personale che l’inquinamento aziendale rappresenta. Questi inquinatori non sono nostri amici, non hanno a cuore i nostri migliori interessi. Sono, infatti, il peggio di noi. Seguaci del culto per l’avidità, schiavi dell’interesse personale, abbonati a una cultura dell’insensibilità e del clientelismo, si battono solo per il guadagno personale e celebrano il più spietato e connivente dei loro simili. Queste sono le versioni adulte dei bulli del cortile della scuola che ti rubano i soldi per il pranzo e credono di rappresentare tutto ciò che è buono e grandioso e virtuoso nella nostra società“.
“Se non ve ne può importare di meno della salute del pianeta o non credete nei vasti e cataclismatici cambiamenti che le generazioni future dovranno sopportare per le nostre follie di oggi, allora forse, almeno, potete vedere il loro disprezzo per il nostro ambiente, non come un comprensibile sacrificio per le entrate e i posti di lavoro, ma come un crimine inaccettabile contro la vostra terra, la vostra acqua, la vostra aria, la vostra vita. Se The Devil Has a Name vi fa pensare due volte a queste corporazioni e a dove stanno veramente i loro interessi, se vi fa empatizzare con la vittima piuttosto che con l’accusato, se vi fa pensare che tutto questo potrebbe essere gestito in modo più giusto, più pulito, più gentile, allora il mio lavoro e quello del nostro incredibile cast e della troupe è servito a qualcosa. Ci siamo proposti di raccontare il lato umano della predazione aziendale e dell’inquinamento. La nostra storia era piccola ma la nostra intenzione è enorme. Se riusciamo a mettere tutti d’accordo sul fatto che nessuno dovrebbe avere l’acqua avvelenata, il lavoro di una vita distrutto, o la reputazione minacciata per far risparmiare un dollaro a un’azienda, allora sicuramente possiamo metterli d’accordo sul fatto che inquinare il nostro intero pianeta per il bene della convenienza è un atto indegno dell’umanità“.