Martedì 16 aprile e mercoledì 17 aprile 2019, presso il Cinema Spazio Oberdan di Milano, Fondazione Cineteca Italiana presenta The King of Paparazzi – La Vera Storia di Giancarlo Scarchilli e Massimo Spano. Si tratta del docufilm su Rino Barillari, per tutti The King of Paparazzi, il celebre fotoreporter che con i suoi scatti ha saputo raccontare l’Italia degli ultimi cinquant’anni, dalla Roma della “Dolce vita” e di un cinema che non c’è più, al terrorismo, alla mafia, ai più celebri casi di cronaca nera, alle grandi personalità di ieri e di oggi.
The King of Paparazzi
Di Rino Barillari vi avevamo già parlato a ottobre, in occasione della mostra a lui dedicata. Proprio in quell’occasione è stato contestualmente presentato il docufilm che il 16 aprile verrà proiettato in prima visione a Milano alla presenza del regista Massimo Spano e dello stesso Rino Barillari. The King of Paparazzi ricostruisce la lunga carriera di Barillari, l’uomo che con i suoi scatti ha saputo raccontare l’Italia degli ultimi cinquant’anni. Non solo la Dolce Vita romana, ma anche la cronaca nera, come l’assassinio di Pasolini, il rapimento di Paul Getty III, la rivolta nel carcere di Rebibbia.
Il soprannome di Federico Fellini
Attraverso i suoi scatti, Barillari ha fissato più di mezzo secolo di accadimenti legati al costume, raccontando con inconsapevole lucidità la nostra storia attraverso foto, spesso inedite, caratterizzate da un forte impatto visivo ed evocativo. Rino Barillari ancora oggi è il più famoso paparazzo del mondo ancora in attività. Fu Federico Fellini (che aveva “inventato” i paparazzi col suo memorabile film-affresco La Dolce Vita) a definirlo “The King of Paparazzi”.
Rino Barillari, baffi neri e sigaretta
Nativo di Limbadi, in Calabria, trasferitosi quattordicenne nella capitale, nel 1959, Rino Barillari, appassionato di fotografia, ruba presto il mestiere ai grandi dell’epoca (Tazio Secchiaroli, Marcello Geppetti, Ivan Kroscenko, Paolo Pavia, Antonio Tridici) e diventa paparazzo. Da quel momento, primi anni Sessanta, non si ferma più. Baffi neri, sigaretta, occhi scuri sempre all’erta, battuta pronta, segugio instancabile e onnipresente, Barillari ha nel suo archivio personale oltre 400.000 fotografie. E il ricordo di 163 ricoveri al pronto soccorso, 11 costole rotte, una coltellata, 76 apparecchi fotografici fracassati. «All’epoca non c’erano gli uffici stampa e tutta la macchina promozionale di oggi – ha dichiarato – e se un attore o un’ attrice volevano guadagnarsi articoli o una copertina, la sbronza e la scazzottata erano la soluzione». Oggi Barillari è docente honoris causa in fotografia presso la Xi’an International University di Shaanxi, in Cina e commendatore dell’Ordine della Repubblica Italiana.